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Visualizzazione dei post da 2017
E come non augurarvi un buon nuovo anno insieme al mio GRANDE GIACOMO... G. Leopardi " Dialogo di un passeggiere e un venditore di almanacchi"  Interpreta: Sergio Carlacchiani
Buon fine anno a tutti quelli che non smettono di seguirmi, grazie! Eduardo De Filippo - "Ncopp' a sta terra" - Voce di Sergio Carlacchiani
Mi piace fare gli auguri di Natale  a scoppio ritardato che ci posso fare sono un artista indisciplinato... Il mago di Natale - Gianni Rodari - Interprete: Sergio Carlacchiani
BABBO NATALE 2017  (self portrait)
Gianfranco Mancini   DIARIO 2107 Pagina 14 dicembre Un viaggio nell'immaginario con l'amico poeta e artista Sergio Carlacchiani La pietrificazione dell'artista   " L'artista pietrificato ha perso la mano..."   La foto che ritrae Karl Esse è opera di Gianfranco Mancini    
Frammento 21.31 2016 L'odio è una condanna senza sbarre che rode dall'interno e insinua tarli nelle vene. Colpisce e respinge tornando indietro con violenza. Va a patti col diavolo vomitando vendetta  e coprendo di invettive i fantasmi allo specchio. L'odio è un veleno distillato con pazienza che scrosta i muri e arrotonda i sassi È una rosa viola che profuma e seduce ma il suo fascino è mortale. Selvaggia Cecarini Arca x Autoritratto di un dipinto di Sergio Carlacchiani
LA MIA INTONAZIONE La mia intonazione un tempo era solenne un canto scandito sulla parola ora come disarcionata dall'età aborrisce l'enfasi ama farsi sussurro avere radici a terra che scavano dentro perdersi in aria come sibilo o tra gli anfratti di silenzio come rantolo. Karl Esse  LA MIA INTONAZIONE - Testo e voce di Karl Esse
" Autoritratto a passeggio..."   Karl Esse lo ha dipinto circa 5 anni fa, sicuramente ricordo male (purtroppo venduto)...  
La foto è di Karl Esse, scattata dalla sua NUOVA FINESTRA SUll'INFINITO COSA DIPINGI DIO? Cosa dipingi Dio? L'amore geometrico misuri e calcoli? Il sole ti ha lasciato la scena dalla terra incantati guardiamo lo spettacolo io e gli alberi confinanti in quest'istante viventi c'illudiamo d'Essere unici paganti. Karl Esse                                            COSA DIPINGI DIO? - Testo e voce di Karl Esse
Guardare una mia opera dovrebbe essere per lo spettatore che la guarda, come assistere ad una pièce teatrale senza parola, che ha come pre-testo l'infedeltà del testo che figura, per liberamente tradurre per sé, in emozioni, ciò che è stato espresso che non ha figura, ma immagine interrogante. Il banco di prova è soltanto l'efficacia della maestria. Karl Esse Nella foto un'opera a carboncino eseguita da Sergio Carlacchiani alla fine degli anni 80.
DA, ISCHEMIA UN 'ARMATURA IDEOLOGICA (Vietata ai minori di 50 anni) Sto forgiando artisticamente sul versante specificamente italiano un'armatura ideologica per me per orientarmi a rappresentare per non tuffarmi nel tormento nella fonte comune delle menzogne e rischiare di assistere al mio disfacimento intensamente proposto con nonnulla dagl'altri stabilito e manifestamente imposto voglio sempre più crudelmente mutevole di questa vita non veramente vissuta mediante l'incremento dell'esistente nella sua sprofondità mangiare l'osso fino a rischiare quella possibile degenerazione dell'attenzione eccentrica polverosa che non è consentita al poeta ma forse solo all'attore o meglio al pittore che dipinge il pericolo del proprio estro l'inebriante emozione è un'irrefutabile fatto certo sennonché artisti o no senza tariffe liquide tutti comunque fermi a lavorare in un ambiente conformista che smista droga non vista e la domenica presi per mano in gi
Mario Luzi - Nulla di ciò che accade e non ha volto - Voce di Karl Esse
Il popolo pecorone... Talvolta, come in questo caso, il dialetto supera il corretto italiano, fa comprendere meglio certe " sfumature..."  " Però " di Trilussa - Voce di Karl Esse  
Questa sera ho appeso nella mia nuova abitazione questa meraviglia di Karl Esse, mi piace davvero tanto, scusate la sincerità... Sergio Carlacchiani 70x100cm Dipinto realizzato a tecnica mista su cartone spesso da Karl Esse nel 2013
   IN PREDA ALLA CREAZIONE   Interpreto e scrivo invasato come dipingo è diventato un incallito vizio sono in preda alla creazione che s'appropria della mia anima non c'è maestria in quel che faccio è soltanto generosa umiltà al suo servizio. Karl Esse La foto che ritrae Karl Esse è opera di Gianfranco Mancini    
L'immagine ritrae Sergio Carlacchiani in prima elementare QUANDO L'INNOCENZA Quando l'innocenza era l'unica certezza dire sempre la verità il bubbone dell' amore già feriva le mie labbra la vita era da studiare affidata e affidabile ad un fiocco bianco come a un suono di tromba. Karl Esse QUANDO L'INNOCENZA - Testo e voce di Karl Esse
          Sono un enigma incacellabile possesso dalla mia follia. Karl Esse La foto che ritrae Karl Esse è opera di Gianfranco Mancini
IL MIO MIGLIORE AMICO S'è fermato il mondo in questo istante ho appreso della morte del mio migliore amico il dolore mi schianta mentre ascolto la sua tromba suona le sue parole struggenti marcia funebre di Chopin le accompagna mi disse l'ultima volta in ospedale " sono stanco Sergio... Perché proprio a me? " A te che avevi perso un giovane figlio quando ancora giovane eri tu che tiranna la morte questa crudele esercita il suo potere con violenza inaudita fratello mio riconsegni a Dio la tua preziosa vita mortale ai tuoi e a me questo dolore disumano quanto mi sei stato caro ti proteggevo dai cattivi guai chi provava a farti del male questa volta non ho potuto fare niente preghiere e speranze inutili quanta rabbia mi fa bestemmiare quel Dio che con l'ambita "cotta " abbiamo servito tante volte a messa con assoluta dedizione di cristiani bambini...
Uno dei sonetti più belli ...           Come posso ritrovare la mia pace (Sonetto 28) di W. Shakespeare - Voce di Karl Esse
Tanti anni fa affrontai questo capolavoro in uno spettacolo dedicato al grande poeta toscano, non ritrovai più quella buona interpretazione... Da allora ho avuto sempre un gran timore di affrontarlo di nuovo... Non credevo di farcela... Quest'oggi ci ho voluto riprovare, a me sembra buona, a voi come vi sembra? Ditemi sinceramente...   Giosuè Carducci - ALLA STAZIONE in una mattina d'autunno - Voce di Karl Esse ALLA STAZIONE in una mattina d'autunno O h quei fanali come s’inseguono accidïosi là dietro gli alberi, tra i rami stillanti di pioggia sbadigliando la luce su ’l fango! Flebile, acuta, stridula fischia la vaporiera da presso. Plumbeo il cielo e il mattino d’autunno come un grande fantasma n’è intorno. Dove e a che move questa, che affrettasi a’ carri foschi, ravvolta e tacita gente? a che ignoti dolori o tormenti di speme lontana? Tu pur pensosa, Lidia, la tessera al secco taglio dài de la guardia, e a
Il 2 Novembre 1975 moriva un grandissimo artista, mi piace ricordarlo... Pier Paolo Pasolini " Padre nostro che sei nei cieli " Interprete: Sergio Carlacchiani Se siete interessati ad ascoltare altre mie interpretazioni dedicate a Pasolini... https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fresults%3Fsearch_query%3Dpasolini%2Bcarlacchiani%2B&h=ATOFtjmEb311PXTN_7LfscA8FfgvL671z25AZax2uBzWMBn-1W2Sw2jJN7zz-AER770Q73c-zjyGCi77ukhAcwumRUzTE3H-wzYSLITDc-yQCQfKHgP-Q2JN6j6LYxC7ZxiQtTp95IX94bcT15gtF3C2ovHbECZHA4MmZMuSGqHVDLYO16eJhDIfCAR13mnOqc3GIzsCmKUf8RNOqP0DWCEoqDIhXowhveuCiKb2t1r5I_7PbzFLYyEd_tqjc1WecMCXByUh3SjBmw29PgoEd6JXwMZb3lrWnRYQL6j7&hc_location=ufi
Ad Alda Merini nel giorno della sua scomparsa TI RICORDO CARA AMICA Sapevo che te ne saresti andata e la notizia mi avrebbe sorpreso magari mentre stavo sorseggiando un bicchiere di rosso che amavi tanto... Fu così lo ricordo dettero l'annuncio al telegiornale non volli piangere ti ricordai sorridente quando a casa tua cantavamo insieme e tu con quel tuo sguardo folle di donna e poetessa fatale stregavi angelo in terra... "Malafemmena" sei stata unica nessuna poetessa mai è stata amata più di te spudoratamente sincera dolce fumo irraggiungibile hai parlato persino a Dio visionaria erotico religiosa ti so felice internata in una stanza di cielo. Karl Esse TI RICORDO CARA AMICA - Testo e voce di Karl Esse
LA STENTATA VITA Il passar del tempo mi ha consumato ha cancellato ha portato via con sé quasi tutto di me del mio corpo rimane ben poco quattro ossa sbilenche… Lo sguardo no ancora dritto e vigile a scrutare benevolo sdentato l’orizzonte la prossima avventura della stentata vita che mi è stata donata. Karl Esse LA STENTATA VITA - Testo e voce di Karl Esse
La foto che ritrae Karl Esse davanti un suo dipinto, è opera di Gianfranco Mancini IL MIO VOLTO SCHIFATO Il mio volto schifato autorevole e profondo è serioso  sostenuto e severo  dicono accigliato tracciato di ombre ad oltranza i miei occhi un tempo celesti raramente si concedono alla luce della speranza. Karl Esse    IL MIO VOLTO SCHIFATO - Testo e voce di Karl Esse  
UNA SCIALUPPA A REMI Che il buon Dio dalla sua infinita imbarcazione celeste getti per amore una scialuppa a remi così che io possa salvarmi da questa terra inondata dal male indegno al cielo collegarmi espiando. Karl Esse UNA SCIALUPPA A REMI - Testo e voce di Karl Esse  
PENSIERI SEPOLCRALI Di una brusca inaspettata fottuta lite cosa resta? Questo scuro ornamento al viso cordoglio funereo pianto e accoramento confusione afflizione abbattimento disillusione inquietudine mestizia sepolcrale. Karl Esse  PENSIERI SEPOLCRALI - Testo e voce di Sergio Carlacchiani alias Karl Esse
SEGRETA DIVINA Soltanto io posso vederti dentro per come bella sei amore mio più della sera quando si fa buio più della notte che sopraggiungerà i lampioni s'accendono per guardarti il mare ti saluta con le onde ti confonde dal treno il viaggiatore il controllore fa lo stesso errore non sei triste né solitaria sei la mia sirena ultraterrena nessuno può vederti mentre sfili davanti al cielo non esibendoti inconsapevole sei festevole silenzio quando passeggi per strada sei quella segreta divina in passerella. Karl Esse SEGRETA DIVINA - Testo e voce di Karl Esse  
Il giorno vuole  il diuturno amare l'amore la notte  per sognare... Karl Esse
SE TI RIFIUTI DI SUONARE Non si accorda più con me non ne vuol più sapere il pianoforte dell'anima si rifiuta di suonare me lo ha comunicato sbuffando come fosse un organo dimenticato "soffro di solitudine sono malinconico confuso lo vuoi capire? " I tasti induriti svuotati come se l'avesse rubato violentato fatto suo questa assurda discoteca di mondo gli dico: " È una sciocchezza intollerabile abbandonarsi al silenzio del caos ma come? E poi perché? Una viltà da parte tua che non mi sarei mai aspettato! Non ricordi quanto dolore? Non lo abbiamo lenito insieme?" " Esistenza non corrisponde a coerenza" mi risponde sopra un lago di lacrime... E allora grido grido sempre più forte: "Cosa vuoi dire? Non ti sento! Dai un senso a questo flagellante silenzio! Suona Suona perdio! " Tutto dentro è così assurdo una lenta tortura che non si fa capire fredde e desolate
  UNO SPIRAGLIO DI LUCE Ogni porta della mia vita che devo varcare sempre è abitata dalla croce all'ingresso c'è buio pesto ma se resisto e guardo in alto trovo presto un angelo uno spiraglio di luce ... Karl Esse      UNO SPIRAGLIO DI LUCE - Testo e voce: Karl Esse