" Quando mi metto davanti al grande cartone bianco che andrò ad imbrattare, quasi sempre so come cominciare per seguire l'ispirazione che mi ha portato lì davanti...
Senza tentennamenti inizio ma poi durante l'esecuzione ci possono essere dgli errori o delle insoddisfazioni rispetto a ciò che era nel pensiero originario che mi spingono a cercare altro o meglio a scoprirlo, perchè magari già s'è mostrato ma non sono riuscito né ad indentificarlo né ad interpretarlo ...
Bisogna essere pronti ad aggiustare subito lo sguardo, inventarsi gli utensili e la tecnica che serve per assecondarlo ...
L'arte spesso è un mestiere che via via s'impara, magari anche da soli, diventa quasi un 'artigianato, un fare creativo duro, comprovato, asservito al pensiero ...
Le circostanze spesso determinano il metodo da adottare, il tempo per pensare e realizzare...
Quasi mai inizio un 'opera e non la concludo in giornata.
Di solito mi esprimo con il gesto fatto di slancio, di forza, di passione ...
Rifletto anche ma spesso è troppo tardi per modificare, appianare, cancellare, rimettere meglio a posto ...
L'inutile a volte può rivelarsi utile, come l'accidente, la macchia, lo strappo, è quindi l' elasticità creativa, dovuta alla consapevolezza del déjà vu storico e naturale che ti permette di inglobare o no senza quasi mai sbagliare.
Il dipinto si compie atraverso un fare deciso, lo sguardo è attento, segue il cervello in trance...
La bellezza, è una sostanza che si avverte fuori, dentro e attorno l'opera, così anche l'opposto; vittoria o sconfitta a poca distanza, luna dall'altra...
Quando sento di aver scaricato tutto quel che sentivo sul cartone bianco, di averlo reso quasi leggibile , di aver raccontato una nuova storia o la prosecuzione di un'altra già iniziata, allora metto la parola fine. È soltanto una sensazione ma è rara , a volte abbastanza appagante, altre addirittura unica, accompagnata da una sentimento di stupore, di essere riuscito a compiere nel modo migliore ciò che mi sembrava inizialmente soltanto una visione perlopiù caotica, magmatica, caotica, complessa, irraggiungibile...
Ogni volta, non sono minimamente sicuro di arrivare a una qualsiasi meta, il traguardo finale , quello auspicato è sempre una chimera... "
Sergio Carlacchiani
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30 anni di creazioni artistiche del sottoscritto: una piccola scelta che va dal 1985 al 2015 senza svelare l'anno di esecuzione di ogni dipinto
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DEMONI
ALTRI DIPINTI VARI...









SEGUE...
ARTE
"
Sono un'artista interdisciplinare, attraverso le ragioni del mio operare
servendomi di linguaggi, forme e materiali, sempre diversi, affermando così
l'identità come entità complessa e frammentata, secondo i modi di una sorta di
eclettismo che non si preoccupa tanto della “coerenza stilistica”, quanto
dell’intimo legame, ogni volta da inventare e scoprire, tra idea e materia, tra
la forma e la sua ragion d’essere. "
" L'arte è
uno strumento di conoscenza, è una finestra sul mondo
L'arte
è il modo speciale di pensare, sognare e comunicare dell’artista.
L'arte e l’artista
hanno sempre avuto più d’un problema nella società…
L’arte,
oggi, non deve tanto rappresentare qualcuno o qualcosa, ma presentare se
stessa, la sua bellezza e la sua forza dirompente.
Il problema dell’arte non sta nella sua difficile
diffusione e comprensibilità, come qualcuno asserisce, o nella cialtroneria
fuorviante di qualche “addetto ai lavori” ma in assoluto, nella negligenza e
nella volgarità della stragrande maggioranza della società civile e delle
istituzioni che degnamente la rappresentano.
Tempo e denaro per l’arte e la cultura mancano ed
intanto cresce l’im /Mondo dell’immondizia e il consumo di essa: diventeremo
presto escrementi soltanto, da incenerire e riporre su una scatola di
“conserva” appena aperta… "
Sergio Carlacchiani
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Questi alcuni musei e biblioteche dove sono presenti " QUADRI DI PAROLE" e "QUADRI DI PAROLE 2 ":
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SULL' OPERA PITTORICA DI UN ARTISTA CHE NON SI CONSIDERA PITTORE, 1989
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DISINQUINAMENTE
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ALCUNE RECENSIONI RIGUARDANTI LE OPERE E IL FARE ARTISTICO DI SERGIO CARLACCHIANI
Francesca Pietracci, " CIRCUS " , 1993
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NEL VIVO DELLA RICERCA

Lucio Del Gobbo, " " Nel vivo della ricerca" , 1995
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"SERGIO CARLACCHIANI E LA VARIETÀ DEGLI ASPETTI DELLA SUA ARTE "




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1997
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POETA / PERFORMER
Lucio Del Gobbo , " OSSERVATORIO ", 1997
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2001 Quasi un presentimento generale ...
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2003 - Armando Ginesi. Su " L'Angelo Francesco
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SERGIO
CARLACCHIANI E LE SUE STRAORDINARIE CAPACITÀ DI VOLO ...
Non
è cosa semplice ritagliare la personalità artistica di Sergio Carlacchiani (
alias, Sergio Pitti) nel contesto in cui opera; si potrebbe definire attore,
poeta, alchimista, sognatore, inventore di immagini, trasvolatore e scopritore di mondi inesplorati (dentro e
fuori di sé ) e certamente artista, perché questo di volta in volta egli
s’industria ad essere. La sua insofferenza ad assumere un’etichetta esclusiva
deriva dalla coscienza che la condizione più
felice di un lavoro creativo è, per chi lo esercita, di non sentirsi a
tutti i costi "addetto" e
dunque costretto solo ad un ruolo. Partito con la poesia e definitosi "poeta performer" sin dal '73, egli ha subito avvertito, anche
per la frequentazione e l’influsso di amici attori musicisti pittori e poeti,
l'esigenza di fissare le immagini del proprio universo esplorando quel territorio
di confine dove l’idea, la parola inventata oltre ché di significato prendono consistenza ed
autonomia di suono, di segno, di colore,
e diventano scenario sensibile e persino visibile. La poesia visiva, in
origine, aveva fatto da tramite a questo suo approccio, poi confermatosi sempre
più consistente e ricco di possibilità e di “scoperte”.Tra le sue invenzioni
più suggestive riguardo alla visività si
ricordano: i “Ceppi e zinchi”, specie di ready-made depurati di ogni intento
contestatario, che semplicemente connotavano sue precedenti esperienze di
lavoro da cui il senso estetico e l’istinto concettuale traevano materia
trasfigurata; le "carte informali", consistenti in cartoni di
notevoli dimensioni, invasi ed animati dal dilagare e dal fondersi dei
colori; i graffiti e le tracce di colore, o semplicemente di nero
dato a spray alla maniera dei writers,
configurati in ombre e corpi procedenti, nel capitolo di
"Solitudini e spiritelli"; gli
esperimenti concettuali, del tipo: “Poesie da pattumiera" o "Poesie in liquidazione", in cui
la scrittura poetica trasmutava in forma oggettuale e plastica all’interno di
contenitori che non è chiaro se servissero a conservarla, la poesia, oppure
semplicemente ad avviarla al macero come “raccolta differenziata”, e tale
ambiguità niente altro voleva essere se non una contestazione indiscriminata,
oltre ché un' amara riflessione, sulle sorti correnti della poesia e del
sentire in generale. Esperienze improntate a straordinaria mobilità, composte a
" capitoli brevi" ( dipinti ma non troppo, Paes-agi-su-reali, Marine,
Cristo, Solo come un cane ma libero come un cavallo...) ognuno dei quali
agganciato ad episodi di vita reale ed a periodi contrassegnati da invenzioni
linguistiche considerate esaltanti. Poteva insorgere un sospetto di
disarticolata eterogeneità e di incostanza? Forse sì, ma entrando nel merito
tutto appariva integrato all’interno di
una capacità inventiva tumultuosa,
vissuta con intensità ed onestà tali da fugare ogni dubbio. Ha ragione
Carlacchiani a persistere in questa sua mobilità, comunque obbediente a un
fondamento poetico profondo e coerente, ed a disporre di ciò che gli appartiene ed anche di quel che non
gli appartiene, purché necessario ad esprimere ciò che sente, che ha dentro,
radicato e intimamente suo, per il quale, a suo dire, si giocherebbe qualsiasi
sicurezza, compreso se stesso. La passione è la sua garanzia a non essere frainteso: è l'impressione che si riceve
ascoltando le sue dichiarazioni ma soprattutto conoscendone l’opera. La
pittura, nella sua instancabile ricerca, era ed è una delle "appendici"
attraverso cui si realizza quella sensazione di globalità ed universalità che egli mette a fondamento
di ogni sua opera. Più che di tecnica in
tutti i suoi lavori pittorici si deve parlare di “scelta”, perché in effetti gli straordinari risultati a cui
perviene non dipendono da elaborazioni
tradizionali o da tecnologie apprese, bensì
da tentativi suffragati da uno spiccatissimo senso di avventura e poi,
non secondaria, da una notevole capacità
di selezione. Sebbene il caso abbia un suo ruolo nella stimolazione
inventiva, ed il senso estetico agisca
da setaccio e riconduca quasi fatalmente ogni risultato a una conclusiva
armonia, non si può comunque parlare di
estetismo, per una ragione molto semplice: anche questi elementi, la bellezza
e il caso, vengono assunti nello sviluppo creativo come componenti di realtà,
addendi di un processo entro cui
l'oggetto artistico quasi naturalmente germina e si sviluppa. Si conferma in
tutto ciò la stessa attitudine alla performance
che Carlacchiani rivelava agli inizi; tutto si ascrive nella stessa logica di
estemporaneità e di provvidenzialità.
Naturalmente il sistema oltre agli automatismi accennati ha riferimenti
profondi. Innanzitutto la motivazione autobiografica: ogni sensazione sembra
ricondursi alla sfera personale; nel complesso le opere appaiono come
resoconti di stati d'animo, di emozioni, e di un bisogno pressante di
riflessione e memorizzazione. Anche se Carlacchiani ritiene di riuscire a
reprimere la componente autobiografica, che considera di intralcio a una
visione più ecumenica, essa permane a caratterizzare una buona parte delle sue
scelte espressive. Accettabile come vizio poetico! Ma entrano nel processo
anche meccanismi subconsci, assieme a potenzialità razionali. Le figure emergono come ectoplasmi
da una presunta casualità, dalla primordialità
del gesto e da una tensione che non viene mai meno. In ciascuna fase
della ricerca si delinea un percorso che
va dall'impressione del caos al chiarimento subliminale; con il segno, con il
colore, attraverso un faticoso e ostinato processo di decantazione e di
sintesi. Dalle immagini si sprigiona una visionarietà che suggerisce l'idea dell’inusitato, del
miracoloso, del cosmico. Non è
appropriato, in ogni caso,
parlare di "irrealtà" o di astrazione; nella proposta di
Carlacchiani si intersecano "il reale visibile" e "il reale
invisibile". E costante è l’impegno di testimoniare come alla realtà visibile, quella che cade sotto lo sguardo di
ognuno e che ordinariamente costituisce il reale, si contrapponga una
realtà spirituale altrettanto reale, e
persino dominante.L’arcano di una divinità che si nasconde e che appare in modo
inatteso è un’altra costante della sua poetica.Nel periodo più recente,
successivo ad una esperienza traumatica che ha fatto vivere a Carlacchiani il
terribile disagio e lo smarrimento di una temporanea amnesia, capace persino di
negare il possesso e la consapevolezza di una identità personale (come un
emigrante in una terra di nessuno!), si è prodotta un’accentuazione di questo
aspetto poetico. Affiorano nel suo immaginario angeli e demoni, il paradiso e
l’inferno, la solitudine totale ed il conforto infinito dell’amore, di una
vicinanza che non tradisce e che orienta intimamente la visione e i
sentimenti. Le sue opere pittoriche
più belle in assoluto sono legate a
questa tematica. In alcune il demone mostra con l'angelo una comune origine di
bellezza, e incrementa il suo fascino attraverso l’ambiguità d’una
profonda torbidezza: l’avvolge una luce
corrotta, deviata ma non meno fulgida e accecante. L'autore esita a stabilire
se siano esseri già condannati o nella condizione residua d’una salvezza.
Richiamandosi all’Apocalisse di Giovanni, egli contrappone a tale sconvolgente
insicurezza la figura femminile, vista di spalle, nell’atteggiamento di chi
conforta e guida verso approdi sicuri. Un ché di materno e di dolce conferisce
a questa immagine un tepore sacrale, che rassicura. Anche questa presenza,
ispirata chiaramente alla Madonna, è inserita in un paesaggio indefinito,
grandioso e “cosmico”: un richiamo a quegli aspetti della natura che l'uomo
scruta per avere un'idea e l'intuizione di ciò
che sfugge alla sua normale percezione: l'impressione estatica di un
incontro con il soprannaturale. Sono cicli di opere già iniziati prima
dell’incidente cui si è accennato, e poi ripresi con l’entusiasmo ed il
compiacimento di riconoscersi ancora capace di dipingere allo stesso modo di prima.
Questo è Carlacchiani, questa la sua pittura, questa la sua avventura
artistica. A descriverla si rischia di apparire retorici o ridondanti, ma di
fronte al suo entusiasmo non si può fare a meno di lasciarsi coinvolgere e
condividere appieno le ragioni. E poi ci sono le opere a garantire per lui, del
suo essere artista e delle sue straordinarie capacità di volo. In fondo, la
garanzia più vera!
Lucio Del Gobbo, 2009
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A proposito dell' opera di Sergio Carlacchiani, alias Sergio Pitti.
LE MERAVIGLIOSE SCHEDE DI CLAUDIO NALLI
E DEI SUOI " CORRISPONDENTI INTERNAZIONALI ... "

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VIDEO di Claudio Nalli a proposito di Sergio Carlacchiani e di alcuni suoi amici artisti...
A cultural, social creative document that represents art of Marche current through three well-known artists: S. Carlacchiani, A. Cartuccia, G. Perfetti.(final version HIGH DEFINITION, we recommend using headphones)
Claudio Nalli
Nasce e si prepara culturalmente a Macerata. La formazione accademica tradizionale e quella universitaria gli consentono di approdare a un mondo dell’arte stratificato e di ampio respiro che non tralascia nulla e che spazia dall’attività di insegnante di discipline artistiche e storico artistiche a quella decennale espositiva; dalla collaborazione con riviste d’arte antica e contemporanea alla organizzazione/allestimento di esposizioni; dagli studi approfonditi sui beni culturali locali alla produzione video più sperimentale.
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private italiane. La sua estetica si sintetizza nella frase: “Ogni stile è utile e apprezzabile finché spinge l’individuo alla libertà di pensiero e d’azione senza le quali non si crea nulla”.
http://www.youtube.com/user/treeredx?feature=results_main
http://claudionalli3.wix.com/claudionalli
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Le carte oliate e i dipinti con il solfato di bario.
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diSOGNI
Illustri artisti in passato si sono occupati di tradurre pittoricamente i propri sogni, per esempio Marc Chagall . Leggendo le sue memorie mi ha colpito particolarmente la sua attenzione verso l’ aspetto visionario e surreale della realtà, verso il sogno che irrompe nell’esperienza notturna ma che irradia nella mente e nel ricordo e, da questo, nel “fare” artistico. Da sempre mi ritengo un grande sognatore in tutti i sensi ma mai ero riuscito a capire l’importanza di essi e quale dovesse essere in sostanza la loro funzione. Adesso che da circa sei mesi quasi tutte le notti sogno, mi sveglio,prendo appunti,mi riaddormento e alle prime luci dell’alba traduco il tutto in “fare artistico”,ovvero realizzo i miei diSOGNI , ho scoperto con fatica ma con altrettanto piacere,la loro anche per me affascinante funzione. Alberto Savinio, un altro artista che di sogni certo se ne intendeva,dichiarava : “ Per capire i sogni non dobbiamo portare nel sogno la nostra sapienza,ma lasciare che il sogno porti in noi la sua sapienza” , infatti più questo circolo viurtuoso che si è instaurato in me si prolunga, più “cresco”,”m’alleggerisco” e così le mie opere. Da me, figlio del mondo,l’inconscio senza paura finalmente emerge, si stampa in un’opera di cartone, si specchia ,si riconosce, evoca, emoziona, simula, tradisce…
Sergio Carlacchiani
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p
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Fiori Dandy
Il mio fiore, dandy perché? Intanto perché come diceva Oscar Wilde è leggermente improbabile.
Poi perché, come l’uomo dandy, assolve perfettamente al suo dovere di essere artificiale, si fa studiare rieleborare e alterare. Poi perché il mio fiore è sobrio, sontuoso, bello, accattivante e allo stesso tempo inafferrabile, distante, freddo, terribile. Questo fiore può essere interpretato come la rappresentazione naturale del dandy; nasce dall’acqua, dagli acquitrini, dalla terra, dal fango; nascosto, cresce, s’incurva, si rialza, flette, alla fine maturo alla luce, colorato, privo di spine, bellissimo, delicato, dona anche a chi non la sa cogliere, a regola d’arte, la sua splendida poesia…
Sergio Carlacchiani
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Il critico Lucio Del Gobbo a proposito degli Angeli Custodi e della Madre Celeste di Sergio Carlacchiani
L’arcano di una divinità che si nasconde e che appare in modo inatteso è una costante della poetica di Sergio Carlacchiani. Nel periodo più recente, successivo ad una esperienza traumatica che gli ha fatto vivere il terribile disagio e lo smarrimento di una temporanea amnesia, capace persino di negare il possesso e la consapevolezza di una identità personale (come un emigrante in una terra di nessuno!), in Carlacchiani si è prodotta un’accentuazione di questo aspetto poetico. Affiorano nel suo immaginario angeli e demoni, il paradiso e l’inferno, la solitudine totale ed il conforto infinito dell’amore, di una vicinanza che non tradisce e che orienta intimamente la visione e i sentimenti. Le sue opere pittoriche più belle in assoluto sono legate a questa tematica. In alcune il demone mostra con l'angelo una comune origine di bellezza, e incrementa il suo fascino attraverso l’ambiguità d’una profonda torbidezza: l’avvolge una luce corrotta, deviata ma non meno fulgida e accecante. L'autore esita a stabilire se siano esseri già condannati o nella condizione residua d’una salvezza. Richiamandosi all’Apocalisse di Giovanni, egli contrappone a tale sconvolgente insicurezza la figura femminile, vista di spalle, nell’atteggiamento di chi conforta e guida verso approdi sicuri. Un ché di materno e di dolce conferisce a questa immagine un tepore sacrale, che rassicura. Anche questa presenza, ispirata chiaramente alla Madonna, è inserita in un paesaggio indefinito, grandioso e “cosmico”: un richiamo a quegli aspetti della natura che l'uomo scruta per avere un'idea e l'intuizione di ciò che sfugge alla sua normale percezione: l'impressione estatica di un incontro con il soprannaturale. Sono cicli di opere già iniziati prima dell’incidente cui si è accennato, e poi ripresi con l’entusiasmo ed il compiacimento di riconoscersi ancora capace di dipingere allo stesso modo di prima.
Lucio Del Gobbo
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ANGELI CUSTODI
ANGELI CUSTODI E MADRE CELESTE O CELESTE SIGNORA
Le foto purtroppo non sempre rendono " giustizia" alla bellezza del dipinto...
Questa è una selezione di dipinti eseguiti da Sergio Carlacchiani dal 2000 al 2006 circa;
perlopiù a tecnica mista, con smalti acrilici,
su fogli di cartone spesso che misurano 70x 100 cm.
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MADRE CELESTE
Le foto purtroppo non sempre rendono " giustizia" alla bellezza dei dipinti, essi sono
eseguiti perlopiù a tecnica mista, con smalti acrilici, su fogli di cartone spesso
che misurano 70x 100 cm. Sono opere esesguite negli anni che vanno dal 2006 al 2013 circa.

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CRISTO E LA CROCE
Le foto purtroppo non sempre rendono " giustizia" alla bellezza dei dipinti, essi sono
eseguiti perlopiù a tecnica mista, con smalti acrilici, su fogli di cartone spesso
che misurano 70x 100 cm. Sono opere esesguite negli anni che vanno dal 1996 al 2005 circa.
ANGELI
Selezione di opere
Le foto purtroppo non sempre rendono " giustizia" alla bellezza dei dipinti, essi sono
eseguiti perlopiù a tecnica mista, con smalti acrilici, su fogli di cartone spesso
che misurano 70x 100 cm. Sono opere esesguite negli anni che vanno dal 2006 al 2010 circa.
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SOLO COME UN CANE MA LIBERO COME UN CAVALLO
Le foto purtroppo non sempre rendono " giustizia" alla bellezza dei dipinti, essi sono
eseguiti perlopiù a tecnica mista, con smalti acrilici, su fogli di cartone spesso
che misurano 70x 100 cm. Sono opere esesguite nel 2010 circa.

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VASI ANIMATI
Selezione di opere
Le foto purtroppo non sempre rendono " giustizia" alla bellezza dei dipinti, essi sono
eseguiti perlopiù a tecnica mista, con smalti acrilici, su fogli di cartone spesso
che misurano 70x 100 cm. Sono opere esesguite negli anni che vanno dal 2006 al 2010 circa.





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SIAMO SULLA STESSA BARCA...
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" Mentre si viaggia nel solco della terra, nell' azzurro dei mari e dei cieli, ci si spalanca una finestra di sapienza, si intuisce la pendolarità della condizione umana... Incomparabile l’eterno rimpianto e al medesimo tempo l’incurabile struggimento che tutti ci spinge sempre avanti, sempre altrove, senza nessuna certezza di approdo, verso la fine o un nuovo inizio..."
Sergio Carlacchiani









“Oh, radure erbose! Oh, infiniti paesaggi dell’anima, sempre primaverili! In voi, sebbene da tempo abbruciati dalla siccità mortale della vita terrestre, in voi, gli uomini ancora possono voltolarsi, come giovani cavalli, la mattina, nel trifoglio nuovo, e per alcuni fuggevoli momenti sentirsi dentro la fresca rugiada della vita immortale. Volesse Dio che queste calme benedette durassero. Ma i fili della vita mischiati e mischianti sono intessuti nell’ordito e nella trama: le calme si incrociano con le tempeste, una tempesta per ogni calma. Non esiste nella vita un autentico progresso costante, noi non avanziamo per gradi fissi, fermandoci all’ultimo: attraverso l’incosciente incanto dell’infanzia, la fede spensierata della fanciullezza, il dubbio dell’adolescenza (condanna comune), poi lo scetticismo, poi l’incredulità, noi ci adagiamo finalmente nella virilità, nella quiete meditativa dei Se. Ma una volta fatto il cammino ricominciamo daccapo, e siamo bambini, ragazzi, uomini e Se in eterno. Ma dov’è il porto finale da cui non leveremo più l’ancora? In quale estatico etere veleggia quel mondo di cui i più stanchi non saranno mai stanchi? Dov’è nascosto il padre del trovatello? Le nostre anime sono come quegli orfani, le cui madri nubili sono morte dandoli alla luce: il segreto della nostra primogenitura giace nelle loro tombe, e dobbiamo andare là per conoscerlo.”
Herman Melville
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PARTITURE 2013

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OPERE ULTIME, VARIE, dal 2010/2013...










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ARCHIVIO OPERE dal 1980 ad oggi...
ARCHIVIO OPERE dal 1980 ad oggi...
ARCHIVIO OPERE dal 1980 ad oggi...
ARCHIVIO OPERE dal 1980 ad oggi...
ARCHIVIO OPERE dal 1980 ad oggi...
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Selezione di opere realizzate dal 1980 al 1995

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Introduzione ai DiSEGNI
La tecnica che ho usato e ciò vale del resto per quasi tutta la mia produzione artistica, non è ortodossa, in quanto è risaputo che non ho voluto mai usare la tela come supporto e sicuramente mai apprendere seriamente le tecniche tradizionali. Non ho mai frequentato scuole o istituti d’arte anche perché mai ho creduto di saper disegnare o averne la passione. Da tutto ciò si evince che non mi definisco di certo un pittore accademico, forse performer? Negli anni comunque ho continuato a disegnare sino a raggiungere anche qualche buon risultato estetico e concettuale, almeno così dicono alcuni critici e il gentile pubblico che è venuto a visitare le mie mostre. Ritornando alla tecnica, per i DiSEGNI non ho usato altro che carta copiativa, ovvero lei è stata il mio carboncino e perlopiù le mie dita sopra di essa, la mia matita, ecco tutto!
Sergio Carlacchiani
DiSEGNI
Selezione di opere

Chiedo scusa per le foto scattate in quegli anni in modo anche fortunoso e improvvisato, chiaramente al di là dell' effetto luce , posso assicurare che quelle più rispondenti al vero sono quelle più chiare, infatti le opere sono tutte su carta, cartoncino, foglietti ecc... tutti bianchi e il disegno è sempre nero, effetto carboncino. Le opere sono state eseguite negli anni che vanno dal 1990 sino al 2000 circa.
Demone1 |
Demone2 |
Demone3 |
Demone4 |
Demone5 |
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Demone6 |
Demone7 |
Demone8 |
Demone9 |
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DiSEGNO 41 |
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DiSEGNO 45 |
DiSEGNO 46 |
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DiSEGNO 49 |
DiSEGNO 50 |
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DiSEGNO 55 |
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DiSEGNO 61 |
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TAGLIOSCRITTURE
TAGLIOSCRITTURE
TAGLIOSCRITTURE
TAGLIOSCRITTURE : " CEPPI " e altro... Selezione di opere dal 1986 al 1992
RIVISTA ART LEADER
Dalla rivista Images Art&Life Anno VII 1993
Pannelli non illuminati

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AUDIOPERFORMANCE SUONI IN TRANCE... " OMÀ "
Monte San Giusto ( MC.) MARCHE 1994
" OMÀ origina da una urgenza personale che mi porta allo studio, registrazione ed elaborazione dei rumori all'interno delle fabbriche, in particolar modo dei calzaturifici. Al rumore originale della trancia ( macchina che si adopera e ho adoperato per anni per tagliare perlopiù il pellame ) che mi è servito da base ho inventato e commisto un suono, un lamento umano, verbale , come una lingua altra che potesse rappresentare idealmente una lingua comune ai lavoratori di ogni nazionalità impiegati nei calzaturifici e soprattutto che potesse risuonare nella mente di ognuno, come un originale mantra ( unione tra parole sanscrite " manas " ovvero mente e " trayati " che vuol dire liberare ) che come a me permettesse di ricordare e nello stesso tempo liberare ... "
Sergio Carlacchiani
Testo, ideazione e cura di Sergio Carlacchiani
Registrazione, elaborazione e realizzazione anno 1994.
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Sergio Carlacchiani presenta una selezione delle sue TAGLIOSCRITTURE :
LIBRI OGGETTO , FABBRICHE, DONNE MODELLO e ZINCHI.

FABBRICHE IN PELLE DI ANIMALE ...
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DONNE MODELLO
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LASTRE DI ZINCO + OSSIDO


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VIDEO - 1992 Sergio Carlacchiani in video in fabbrica " Il reale procede per forme " Dalla produzione, allo scarto ... Recupero e realizzazione dei manufatti artistici.
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MOSTRE, ESPOSIZIONI VARIE E ALTRO...
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La Casa di Peschi
Museo Civico Villa Colloredo Mels, Recanati (MC) 28.07.2012
“La casa di Peschi” è una metafora di ciò che Peschi è stato come uomo e come artista, la sua casa appunto ne rappresentava le idee, le aspirazioni, il raro idealismo, la vita semplice totalmente dedicata all’arte. Nei suoi disegni quella casa doveva essere un luogo d’arte aperto, disponibile all’incontro di artisti e appassionati, oltre che testimonianza della sua vicenda artistica e di una storia, a partire dagli anni ’30, di cui in terra marchigiana egli fu co-protagonista. Ricostituire idealmente questo luogo che fisicamente non esiste più, significa invitare artisti giovani e meno giovani a ricostituire una cerchia che ne rappresentasse le idee, l’onestà intellettuale, l’alto concetto della professione artistica. Da allora dove l’arte sorride c’è sempre “la casa di Peschi”. Questa occasione vedrà esposte opere di circa cento artisti di fama nazionale che hanno realizzato appositamente i loro lavori su carta e opere scultoree. Un incontro con grandi esponenti dell’arte che sono riusciti a presentare i loro intendimenti poetici evidenziando il fervore creativo degli anni che viviamo. Una iniziativa che il Comune di Recanati propone, nel ricordo di Umberto Peschi, con artisti che allacciano un intenso colloquio con noi suggerendo identità del presente ed eventualità del futuro.
Inaugurazione 28 luglio ore 18.30
Museo Civico Villa Colloredo Mels
via Gregorio XII - Recanati (MC)
Orario: lun-dom 10-13 e 15-18
Un omaggio a Umberto Peschi. Circa 100 artisti nazionali hanno realizzato appositamente lavori su carta e opere scultoree.
La casa di Peschi 1 /
Recanati, Villa Colloredo Mels, 28 luglio - 16 settembre 2012
La
Mostra è stata la prima di una serie di manifestazioni dedicate ad
Umberto Peschi nella ricorrenza del centesimo anniversario della nascita
e ventesimo della morte (1912 – 1992) in programma nel secondo semestre
del 2012; ha avuto il suo luogo ideale di svolgimento in Recanati, sede
dell’ultima esposizione dell’artista ancora vivente, chiusa per
singolare coincidenza appena il giorno precedente la sua morte (15
novembre 1992). Si trattava della Mostra “Dall’Architettura alla Poetica dei luoghi”,
promossa dalla Facoltà di Ingegneria di Ancona e dal Comune di
Recanati, che aveva avuto come protagonisti otto artisti marchigiani di
diverse generazioni ed aveva rappresentato, come fu scritto, un “passaggio delle consegne tra il grande Maestro e le giovani leve, le sperimentazioni più significative” (Lucilla Niccolini).
Riallacciandosi idealmente a quell’evento, la Mostra "La casa di Peschi " ha visto esposte opere di cento artisti di fama nazionale che hanno realizzato appositamente i loro lavori su carta o in sculture.
“La casa di Peschi ”, che ha dato il titolo all’evento, è una metafora di ciò che Peschi è stato come uomo e come artista, del sogno da lui coltivato di fare della sua casa un centro di studi artistici, un luogo dove l’arte potesse essere appunto “di casa”. La Mostra di Recanati ha ricostituito idealmente questo “luogo” grazie all’apporto di artisti giovani e meno giovani, tutti di grande prestigio, che operano con lo stesso alto concetto della professione artistica e con la loro militanza evidenziano il fervore creativo degli anni che viviamo.
Riallacciandosi idealmente a quell’evento, la Mostra "La casa di Peschi " ha visto esposte opere di cento artisti di fama nazionale che hanno realizzato appositamente i loro lavori su carta o in sculture.
“La casa di Peschi ”, che ha dato il titolo all’evento, è una metafora di ciò che Peschi è stato come uomo e come artista, del sogno da lui coltivato di fare della sua casa un centro di studi artistici, un luogo dove l’arte potesse essere appunto “di casa”. La Mostra di Recanati ha ricostituito idealmente questo “luogo” grazie all’apporto di artisti giovani e meno giovani, tutti di grande prestigio, che operano con lo stesso alto concetto della professione artistica e con la loro militanza evidenziano il fervore creativo degli anni che viviamo.
All’iniziativa
di questa mostra di un centinaio di artisti a Villa Colloredo Mels in
Recanati, e poi in una seconda fase a Macerata in Palazzo Buonaccorsi e
in altri siti del centro storico del capoluogo, si è inteso dare un
significato che le circostanze del Centenario della nascita di Umberto
Peschi e il Ventennale della sua morte (1912 – 1992) lasciano intuire
solo parzialmente. Nel ricordo di questo artista che tanto significato e
seguito ha avuto nel contesto artistico provinciale e regionale, si è
voluta esprimere una militanza che si riallaccia idealmente a quella
stessa che egli ha vissuto personalmente nell’arte. La risposta generosa
di artisti di varie generazioni che più o meno direttamente lo hanno
conosciuto, e la loro partecipazione con un’opera dai più realizzata
appositamente per la mostra, è sembrato un atto significativo per la
prosecuzione ideale di ciò che ne è stato pretesto e riferimento.
Ricordare non solo a parole ma operando e condividendo con un pubblico
interessato i risultati di un lavoro artistico è sicuramente la migliore
delle celebrazioni.
Umberto Peschi ha operato con umiltà, quasi nascondendosi nel suo lavoro, dietro a un’attiva quanto intima e sobriamente espressa passione per l’arte, che ha costituito il suo impegno anche civile di uomo e di cittadino, nella sfera privata e in quella pubblica comunitaria. I contatti avuti con altri artisti all’interno di gruppi e nella cerchia amicale, il suo interesse per i giovani più promettenti, il magistero svolto in ambito scolastico e infine la sua partecipazione a livello creativo a un’espressione quanto più caratterizzante l’epoca, sia in senso linguistico che poetico, sono i riferimenti autentici di questa rassegna artistica.
Si è pensato di dedicare a Peschi il pensiero di ciò che egli, pur desiderandolo ardentemente non poté realizzare. La si è voluta ricostruire idealmente quella casa che aveva in mente di donare. “La casa di Peschi” è appunto il titolo che si è voluto proporre per questa mostra. Peschi aveva la casa sempre aperta agli amici e sappiamo che essa era soprattutto aperta all’arte. Nei suoi progetti, che purtroppo un destino avverso avrebbe poi infranto, questa casa e tutte le opere in essa contenute, sarebbero state patrimonio comune, per la sua città, per la sua gente, per la larga schiera del suo “parentado” in arte. Ebbene questa mostra, nel ricordarne il centenario della nascita e il ventennale della morte, vuole essere un’appendice ideale di questo suo sogno, per fare in modo che il suo testamento d’artista (quello resta comunque nelle opere e nel suo ricordo) sia noto e serva anche alle generazioni che di lui non hanno potuto avere una conoscenza diretta e personale, perché il suo magistero, oggi così raro e prezioso, continui ad essere un arricchimento per tutti.

Gli artisti presenti
Alla mostra la mia opera era presente e appare anche nel video ma purtroppo nel catalogo no... So di certo che è stata colpa di una " svista " che può succedere ....
Caro Lucio, purtroppo sono cose che possono accadere, ai voglia se ti perdono! Tutto sommato ci ho guadagnato visto che al posto dell'immagine del mio dipinto sul mio catalogo c'è questo tuo scritto che per il mio cuore ha molto più valore!
Sergio Carlacchiani
Naturalmente l'opera la dono alla Casa di Peschi con molto piacere!
Umberto Peschi ha operato con umiltà, quasi nascondendosi nel suo lavoro, dietro a un’attiva quanto intima e sobriamente espressa passione per l’arte, che ha costituito il suo impegno anche civile di uomo e di cittadino, nella sfera privata e in quella pubblica comunitaria. I contatti avuti con altri artisti all’interno di gruppi e nella cerchia amicale, il suo interesse per i giovani più promettenti, il magistero svolto in ambito scolastico e infine la sua partecipazione a livello creativo a un’espressione quanto più caratterizzante l’epoca, sia in senso linguistico che poetico, sono i riferimenti autentici di questa rassegna artistica.
Si è pensato di dedicare a Peschi il pensiero di ciò che egli, pur desiderandolo ardentemente non poté realizzare. La si è voluta ricostruire idealmente quella casa che aveva in mente di donare. “La casa di Peschi” è appunto il titolo che si è voluto proporre per questa mostra. Peschi aveva la casa sempre aperta agli amici e sappiamo che essa era soprattutto aperta all’arte. Nei suoi progetti, che purtroppo un destino avverso avrebbe poi infranto, questa casa e tutte le opere in essa contenute, sarebbero state patrimonio comune, per la sua città, per la sua gente, per la larga schiera del suo “parentado” in arte. Ebbene questa mostra, nel ricordarne il centenario della nascita e il ventennale della morte, vuole essere un’appendice ideale di questo suo sogno, per fare in modo che il suo testamento d’artista (quello resta comunque nelle opere e nel suo ricordo) sia noto e serva anche alle generazioni che di lui non hanno potuto avere una conoscenza diretta e personale, perché il suo magistero, oggi così raro e prezioso, continui ad essere un arricchimento per tutti.

Si è
svolta dal 28 luglio al 16 settembre 2012, nei locali del Museo Civico
di Villa Colloredo Mels, in Recanati, la Mostra “La casa di Peschi”,
evento organizzato dal Comune di Recanati - Assessorato alla Cultura-,
dalla Provincia di Macerata, dalla Associazione Spazio Cultura di
Recanati e dalla Associazione Peschi di Macerata, per ricordare lo
spirito e la volontà dello scultore Umberto Peschi.
Curatori della Mostra: Roberto Rossini e Mauro Mazziero.
Curatori della Mostra: Roberto Rossini e Mauro Mazziero.
Gli artisti presenti
Maurizio Arcangeli
Patrizia Baldoni
Antonio Baleani
M. Antonietta Barnaba
Ezio Bartocci
Gastone Biggi
Ewa Blaszak
Renata Boero
Cecco Bonanotte
Clara Bonfiglio
Severino Braccialarghe
Mauro Brattini
Italo Bressan
Ugo Caggiano
Marco Campanelli
Gaetano Carboni
Sergio Carlacchiani
Paolo Castelli
Maria Grazia Ceccaroni
Alberto Cecchini
Manuela Cerolini
Gloria Cervigni
Caterina Ciabocco
Fausto Copparo
Silvio Craia
Giovanbattista De Andreis
Roberto De Santis
Adolfina De Stefani
Egidio Del Bianco
Gianluca Di Pasquale
Anna Donati
Diego Esposito
Marco Fantini
Salvatore Fornarola
Franco Giuli
Paolo Gobbi
Manuela Grelloni
Gaetano Grillo
Marco Grioli
Paolo Gubinelli
Hsiao Chin
Carlo Iacomucci
Antonio Ievolella
Kei Nakamura
Giorgio Kiaris
Petra Lange
Alberto Lanteri
Giuliano Mammoli
Antonello Mantovani
Patrizia Baldoni
Antonio Baleani
M. Antonietta Barnaba
Ezio Bartocci
Gastone Biggi
Ewa Blaszak
Renata Boero
Cecco Bonanotte
Clara Bonfiglio
Severino Braccialarghe
Mauro Brattini
Italo Bressan
Ugo Caggiano
Marco Campanelli
Gaetano Carboni
Sergio Carlacchiani
Paolo Castelli
Maria Grazia Ceccaroni
Alberto Cecchini
Manuela Cerolini
Gloria Cervigni
Caterina Ciabocco
Fausto Copparo
Silvio Craia
Giovanbattista De Andreis
Roberto De Santis
Adolfina De Stefani
Egidio Del Bianco
Gianluca Di Pasquale
Anna Donati
Diego Esposito
Marco Fantini
Salvatore Fornarola
Franco Giuli
Paolo Gobbi
Manuela Grelloni
Gaetano Grillo
Marco Grioli
Paolo Gubinelli
Hsiao Chin
Carlo Iacomucci
Antonio Ievolella
Kei Nakamura
Giorgio Kiaris
Petra Lange
Alberto Lanteri
Giuliano Mammoli
Antonello Mantovani
Teresa Marasca
Carlo Marchetti
Gastone Mariani
Giuseppe Marino
Franco Marrocco
Sandro Martini
Stefania Massaccesi
Mauro Mazziero
Marina Mentoni
Piero Mezzabotta
Franco Morresi
Silvio Natali
Niba
Salvatore Nicola
Angela Occhipinti
Massimiliano Orlandoni
Giuseppe Paccamiccio
Ermenegildo Pannocchia
Gianfranco Pasquali
Sandro Pazzi
Marco Pellizzola
Giulio Perfetti
Piero Piangerelli
Oscar Piattella
Riccardo Piccardoni
Sandro Piermarini
Ferdinando Piras
Stefano Pizzi
Marco Puca
Alessandra Pucci
Sirio Reali
Nino Ricci
Beppe Sabatino
Ubaldo Sagripanti
Serena Scopini
Dino Sileoni
Fosco Sileoni
Fausta Squatriti
Ciro Stajano
Alessandro Taglioni
Franco Torcianti
Roberto Torregiani
Anna Uncini
Valerio Valeri
Grazia Varisco
Mario Verolini
William Xerra
Yeonghan Kim
Andrea Zega
Carlo Marchetti
Gastone Mariani
Giuseppe Marino
Franco Marrocco
Sandro Martini
Stefania Massaccesi
Mauro Mazziero
Marina Mentoni
Piero Mezzabotta
Franco Morresi
Silvio Natali
Niba
Salvatore Nicola
Angela Occhipinti
Massimiliano Orlandoni
Giuseppe Paccamiccio
Ermenegildo Pannocchia
Gianfranco Pasquali
Sandro Pazzi
Marco Pellizzola
Giulio Perfetti
Piero Piangerelli
Oscar Piattella
Riccardo Piccardoni
Sandro Piermarini
Ferdinando Piras
Stefano Pizzi
Marco Puca
Alessandra Pucci
Sirio Reali
Nino Ricci
Beppe Sabatino
Ubaldo Sagripanti
Serena Scopini
Dino Sileoni
Fosco Sileoni
Fausta Squatriti
Ciro Stajano
Alessandro Taglioni
Franco Torcianti
Roberto Torregiani
Anna Uncini
Valerio Valeri
Grazia Varisco
Mario Verolini
William Xerra
Yeonghan Kim
Andrea Zega
VIDEO Pubblicato il 30 lug 2012
Recanati, La casa di Peschi nel Museo Civico di Villa Colloredo Mels un alto incontro artistico
Alla mostra la mia opera era presente e appare anche nel video ma purtroppo nel catalogo no... So di certo che è stata colpa di una " svista " che può succedere ....
Caro Lucio, purtroppo sono cose che possono accadere, ai voglia se ti perdono! Tutto sommato ci ho guadagnato visto che al posto dell'immagine del mio dipinto sul mio catalogo c'è questo tuo scritto che per il mio cuore ha molto più valore!
Sergio Carlacchiani
Naturalmente l'opera la dono alla Casa di Peschi con molto piacere!
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Le Marche e il XX secolo. Atlante degli artisti.
Le Marche e il XX secolo. A cura di Armando Ginesi. Testi
di Mariano Apa, Giancarlo Bassotti, Lucio Del Gobbo, Annalisa Filonzi,
Armando Ginesi, Gabriele Tinti. Jesi, Banca Marche - Federico Motta,
2006. In-4 (cm 31 x 23,5), cartone editoriale, sovraccoperta, pagine
397. Riccamente illustrato a colori. In ottimo stato.
Motta 24 ore Cultura, 2007. A cura di Armando Ginesi. Milano, 2007; ril., pp. 399, ill. e
tavv. col. bn, cm 24,5x31,5. In questo volume gli autori intendono
delineare uno "status" dell'arte marchigiana del XX secolo
evidenziandone le direttrici connotative. La scelta degli artisti
presentati nell'atlante è stata guidata dal grado di incisività che essi
hanno esercitato nella realtà nazionale o internazionale.
Artisti presenti:
Joyce Albergine - Vitaliano Angelini - Sante Arduini - Alberto Barbadoro
- Arnaldo Battistoni - Renato Bertini - Claudio Boccolacci - Giorgio
Bompadre - Renato Bruscaglia - Anselmo Bucci - Nino Caffè - Adriano
Calavalle - Pier Paolo Calzolari - Maria Pia Campagna - Luigi Campanelli
- Luigi Carboni - Francesco Carnevali - Leonardo Castellani - Carlo
Ceci - Claudio Cesarini - Nori de Nobili - Antonio Delle Rose - Marcello
Diotallevi - Giorgio Facchini - Alessandro Gallucci - Giovanni
Gentiletti - Alberto Giorgi - Gabriele Giorgi - Fathi Hassan - Carlo
Iacomucci - Fulvio Ligi - Elio Marchegiani - Bruno Marcucci - Pino
Mascia - Eliseo Mattiacci - Rocco Natale - Leonardo Nobili - Paolo
Paolucci - Giuseppe Papagni - Giordano Perelli - Alessandro Petromilli -
Walter Piacesi - Oscar Piattella - Riccardo Piccardoni - Stefano Pigini
- Arnaldo Pomodoro - Giò Pomodoro - Giancarlo Pucci - Natalia Ribes
Hankins - Enrico Ricci - Luigi Rincicotti - Virginio Rossi - Pietro
Sanchini - Loreno Sguanci - Paolo Soro - Mario Tozzi - Ettore Travaglini
- Nanni Valentini - Walter Valentini - Giuliano Vangi - Renato Volpini
Urbani - Abel Zelman - Tullio Zicari - Attilio Alfieri - Stefano Alfieri
- Philippe Artias - Anna Baroni - Ezio Bartocci - Raul Bartoli - Luigi
Bartolini - Raul Batocco - Mario Bellagamba - Paolo Benvenuti - Rodolfo
Bersaglia - Alberto Berti - Cristiano Berti - Ulisse Gaetano Bianchini
(Guelfo) - Sanzio Blasi - Bernardo Bosi - Corrado Cagli - Camillo
Caglini - Andrea Cangemi - Franco Carotti - Alfio Castelli - Giuseppe
Cavalli - Carlo Cecchi - Leonardo Cemak - Giuseppe Ceramicola - Luciano
Antonio Collamati - Corrado Corradi - Enzo Cucchi - Dragan Culic -
Salvatore S'Addario - Bruno Marsili (Bruno da Osimo) - Bruno d'Arcevia
(Bruno Bruni) - Giovanni Battista De Andreis - Gino de Dominicis -
Luciano de Vita - Chiara Diamantini - Luciano Dionisi - Franco
Falaschini - Bruno Fanesi - Gilberto Filippetti - Silvia Fiorentino -
Maria Cristina Fioretti - Francesco Garofoli - Mario Giacomelli - Franco
Giuli - Otello Giuliodori - Jose Guevara - Floriano Ippoliti - Carlo
Javarone - Marzia Luchetti - Giannetto Magrini - Bruno Mangiaterra -
Edgardo Mannucci - Stefania Massacesi - Patrizia Molinari - Mario Mosca -
Massimiliano Orlandoni - Julian Pacheco - Dante Panni - Enzo Parisi -
Luigi Pennacchietti - Piero Piangerelli - Attilio Pierelli - Francesco
Rossini - Nicola Rossini - Quirino Ruggeri - Augusto Salati - Gino
Sampaolesi - Mario Sasso - Roberto Stelluti - Orfeo Tamburi - Luigi
Teodosi - Stefano Tonti - Franco Torcianti - Valeriano Trubbiani -
Giuseppe Uncini - Valerio Valeri - Giorgio Villa - Rita Vitali Rosati -
Franco Zingaretti - Alfredo Alimento - Dino Baiocco - Ubaldo Bartolini -
Ivo Batocco - Biagio Biagetti - Ewa Blaszak - Virginio Bonifazi - Pino
Bosco - Mauro Brattini - Carlo Bruzzesi - Guido Bruzzesi - Alfonso e
Massimiliano Cacchiarelli Principi - Ugo Caggiano - Stefano Calisti -
Pietro Capozucca - Sergio Carlacchiani - Agostino Cartuccia - Paolo
Castelli - Rodolfo Ceccaroni - Giuliano Ceresani - Eugenio Cerfoglio -
Valeria Ciaffi Angelini - Giacomo Ciamberlini - Arnoldo Ciarrocchi -
Claudio Cintoli - Giorgio Ciommei - Fausto Copparo - Corneille - Silvio
Craia - Luigi Cristallini - Arnolfo Crucianelli - Isabella Crucianelli -
Giuseppe De Angelis - Egidio del Bianco - Anna Donati - Fabio Failla -
Elvidio Farabollini - Dante Ferretti - Nicole Gabbucci Wagenbach -
Gabriele Galantara - Lorenzo Gigli - Sergio Graziosi - Paolo Gobbi -
Paolo Gubinelli - Sesto Americo Luchetti - Paolo Magri Tilli - Giuseppe
Mainini - Teresa Marasca - Marone Marcelletti - Cesare Marcorelli - Gino
Marotta - Massimo Melloni - Marina Mentoni - Maria Micozzi - Sante
Monachesi - Vicenzo Monti - Franco Morresi - Magdalo Mussio - Silvio
Natali - Paolo Pace - Ivo Pannaggi - Ermenegildo Pannocchia - Gianfranco
Pasquali - Corrado Pellini - Cesare Peruzzi - Umberto Peschi - Sandro
Piermarini - Renato Pizzi - Alessandro Pucci - Sirio Reali - Luigi Ricci
- Nino Ricci - Scipione (Gino Bonichi) - Dino Sileoni - Bruno Tano -
Graziella Tognetti - Eraldo Tomassetti - Roberto Torregiani - Wladimiro
Tulli - Francesco Vitalini - Luca Zampetti - Zoren - Vittorio Amadio -
Nino Anastasi - Nino Andreoli - Primo Angellotti - Arnoldo Anibaldi -
Paolo Annibali - Govanni Beato - Benedetto Bustini - Giuseppe Canali -
Giulio Cantalamessa - Domenico Cantatore - Cleto Capponi - Roberto
Capriotti - Gaetano Carboni - Agostino Caselli - Alfredo Cifani -
Piernicola Cocchiaro - Paolo Consorti - Mauro Crocetta - Claudio
D'Angelo - Adolfo de Carolis - Roberto de Santis - Ernesto Ercolani -
Giovanni Ercoli - Renzo Eusebi - Terenzio Eusebi - Pericle Fazzini -
Domenico Ferri - Salvatore Fornarola - Luigi Gentile - Uno Gera -
Giuliano Giuliani - Raffaele Iommi - Angelo Landi - Giuseppe Leti -
Osvaldo Licini - Marcello Lucadei - Nazareno Luciani - Mario Lupo -
Fausto Luzi - Ciro Maddaluno - Armando Marchegiani - Arnaldo Marcolini -
Marisa Marconi - Fabrizio Mariani - Giuseppe Marinucci - Didimo Nardini
- Luciana Nespeca - Luciano Nespeca - Gaetano Orsolini - Alfio Ortenzi -
Clara Paci - Giulia Panichi - Giuseppe Pauri - Andrea Pazienza - Sandro
Pazzi - Carlo Pennacchietti - Tullio Pericoli - Augusto Piccioni -
Diego Pierpaoli - Giuliano Pulcini - Domenico Pupilli - Elio Libero
Quintili - Saverio Riganò - Gisella Rossi - Luigi Schiocchetti - Aldo
Sergiacomi - Ludovico Spagnolini - Igino Stella - Franco Testa - Luana
Trapè - Alessandro Trotti
Le Marche e il XX secolo: atlante degli artisti
In questo volume gli autori intendono delineare uno "status" dell'arte marchigiana del XX secolo evidenziandone le direttrici connotative. La scelta degli artisti presentati nell'atlante è stata guidata dal grado di incisività che essi hanno esercitato nella realtà nazionale o internazionale.
Scipione, Osvaldo Licini, Anselmo Bucci, Pericle Fazzini, Orfeo Tamburi, Corrado Cagli, Arnaldo e Gio’ Pomodoro, Enzo Cucchi, ( sino a quelli meno conosciuti ma comunque importanti, come Sergio Carlacchiani ): questi pochi esempi sono sufficienti a farsi un’idea del novero delle grandi personalità che arricchiscono l’arte marchigiana del secolo scorso.
Non è possibile scrivere una storia dell’arte italiana del Novecento prescindendo dalla produzione dei pittori, degli scultori, degli incisori marchigiani per nascita o per adozione. Eppure, un’organica storia dell’arte marchigiana nel XX secolo mancava nel panorama della letteratura scientifica, e questo volume Le Marche e il XX secolo, pubblicato dalla Federico Motta Editore, intende colmare questa cospicua lacuna. A una premessa redatta da Mariano Apa, e a un saggio introduttivo in cui Armando Ginesi legge la recente storia delle Marche alla luce dei suoi riflessi culturali, seguono quattro sezioni nelle quali, provincia per provincia, vengono schedati oltre trecento artisti. Alle note biografiche e stilistiche si accompagnano le riproduzioni delle opere più significative. Il repertorio, esauriente oltre che spettacolare nella sua veste grafica, si presenta dunque come di sicura utilità tanto per gli "addetti ai lavori" quanto per tutti gli appassionati di storia dell’arte. Cartonato con sovraccoperta.
Editore: MOTTA FEDERICO
Pubblicazione: 09/2007-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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All' inaugurazione della mostra seguì una storica performance realizzata da Sergio Carlacchiani e Gini Sampaolesi : " Siamo sulla stessa barca voliamo, volare! " , che il pubblico allora presente ancora ricorda per l'emozione che destò ...
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Sergio Carlacchiani tra i premiati della sezione pittura
VERBALE DELLA GIURIA
COMMISSIONE DI PREMIAZIONE:
Presidente - Prof.ssa Silvia Sassi Cuppini, Istituto di Storia dell’Arte
– Università di Urbino
Membro - Prof. Giuseppe Cucco, Istituto di Storia dell’Arte –
Università di Urbino
- Dott.ssa Lara Cicetti, Critico d’Arte
- Dott. Gabriele Simongini, Critico d’Arte
- Dott. Lucio Del Gobbo, Critico d’Arte
- Prof. Vincenzo Cecchini, Pittore
- Prof. Leo Strozzieri, Critico d’Arte
Segretario . Dott.
Stefano Trojani
PREMI ACQUISTO – UNIVERSITA’ DI URBINO
Yoshiko
Hirata
Clodoveo
Masciarelli
Paolo
Morri
Luca
Zampetti
PREMI ACQUISTO – COMUNE DI SASSOFERRATO
PITTURA
Gianluca
Canonici
Marco
Pascarella
Rosaria
Tavilla
Enrico
Branchini
Annamaria
Ronconi
Rita
Soccio
Sergio
Carlacchiani
Paolo
Porelli
Guido
Morelli
Fernando
DiStefano
Sabina
Alessi
Rachele
Fraticelli
Biancamaria
Eleuteri
Luciano
Latini
Luca
Valerio
Lorenzo
Romani
Fausta
D’Ubaldo
Stelvio
Santarelli
SCULTURA
Annamaria
Quarato
GRAFICA
Federica Carnaroli
Enea
Sorini
Maria
Cristiana Fioretti
Sandro
Pazzi
Anna
Battistini
LIBRO D’ARTISTA
Luciano
Bongiovanni
Augusto
Salati
EX-LIBRIS
Nazareno
Della Rocca
PICCOLA EUROPA
PITTURA
Kristina
Lovisa Fernlund
SCULTURA
Frédèric
Lancon
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VIDEO - Sergio Carlacchiani 3° premio alla Marguttiana di pittura a San Severino Marche Marche.
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VIDEO INTERVISTA - Sergio Carlacchiani mostra i suoi oggetti artistici allo Studio Modulo di Corridonia
Apertura della mostra di Sergio Carlacchiani allo studio Modulo di Corridonia - Video -
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Dal 16 al 30 GIUGNO 1993 ALLA SCOLETTA SAN ZACCARIA DI VENEZIA ESPONE SERGIO CARLACCHIANI
All'inaugurazione seguirà una performance dell'artista.
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SENIGALLIA - MOSTRA INTERNAZIONALE : DEDICATO DONNA
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In queste due mostre Sergio Carlacchiani partecipa come pittore ma anche come performer e proprio in questa veste lascerà un ricordo indelibile in tutti i partecipanti ai due eventi...
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VIDEO RIGUARDANTI LA MOSTRA
Sergio Carlacchiani intervistato parla della sua mostra " Taglioscritture "
Sergio Carlacchiani innaugura la sua mostra Taglioscritture ad Ascoli Piceno
Sergio Carlacchiani e le sue opere in mostra alla galleria l' Idioma di Ascoli Piceno
Sergio Carlacchiani visita un laboratorio per la manifattura di calzature" Il reale procede per forme ..."
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Con molta gioia e un pizzico di orgoglio posso affermare che la mia opera fu una delle poche opere battute in asta e vendute!
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VIDEO INERENTI ALLA MOSTRA
Sergio Carlacchiani presenta per " Circus ", la sua mostra di Taglioscritture, alla Galleria Contemporanea di Civitanova Marche
Sergio Carlacchiani viene intervistato dal giornalista Giuliano Forani, del Resto del Carlino, sulla sua mostra" Taglioscritture "
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“Altre Architetture”, esposizione e performance. Palazzo San Gallo, Tolentino (MC).1989 VIDEO
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2001 - SERGIO CARLACCHIANI ESPONE PRESSO LA GALLERIA COMUNALE DI MORROVALLE
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A MACERATA ESPONE L'ARTISTA SERGIO CARLACCHIANI
Solitudini e Spiritelli
VIDEO INERENTI ALLA MOSTRA
“Solitudini e spiritelli”, personale e performance di Sergio Carlacchiani alla Galleria del Teatro di Macerata 1995.
Sergio Carlacchiani intervistato da Debora Rosciani per la mostra "Solitudini e spiritelli"
Sergio Carlacchiani torna a Tvrs per parlare della sua mostra " Solitudini e spiritelli"
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VIDEO - Poco prima dell'inaugurazione della mostra
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Sergio Carlacchiani " Dipinti ma non troppo " mostra e performance Corridonia - Video RAI Servizio
UNA SCELTA DELLE OPERE ...
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" DONNE IN/CONTRO " 1991
CARTELLA D'ARTE E DI PAROLE...
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" DONNA MODELLO " 2000
Donne In/contro
Nel
2000 l’intensa amicizia e collaborazione che Carlacchiani ha con Alda Merini
sfocia in un libro/cartella dedicato a Vanni Scheiwiller, di enorme pregio,
stampato dalla Tipografia Fioroni di Casette d’Ete - Sant’ Elpidio a Mare (FM),
in trecento esemplari , numerati e
firmati dai due autori, contenenti sei aforismi e tre poesie inedite, scritte
dalla celebre poetessa, più sei disegni realizzati a carboncino dall’artista
marchigiano.
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Alla cara Alda Merini i miei DiSEGNI piacevano a tal punto che ogni volta che andavo a fargli visita nella sua casa di Milano sui navigli voleva sempre che gliene portarsi qualcuno in dono. Mi diceva : “ sa Carlacchiani, io e lei prima o poi faremo un bel libro …” . Ero a casa della poetessa, quel giorno avevamo parlato per ore del bravissimo editore d’arte nonché grande suo amico Vanni Scheiwiller, stavo per congedarmi quando lei improvvisamente quasi in trance, cominciò come a dettare dei versi in maniera confusa e balbettante. Scrissi tutto in più fogli e quando lei cominciò come a svegliarsi da quello stato,le dissi cosa era capitato; per nulla turbata da tutto ciò mi disse : “ Carlacchiani mi faccia leggere un po’ cosa ho combinato ma stia tranquillo ne farò poesia e un bel libro con i suoi disegni, casa dice lei? ” Risposi : “ certamente signora, ne sono onorato, bellissimo! “ Così andò. La cartella stampata su carta Fabriano Rosaspina, in trecento esemplari firmati dagli autori, contiene sei aforismi illustrati da me a carboncino e tre poesie di Alda Merini dedicate a Vanni Scheiwiller .
Sergio Carlacchiani
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LIBRO/CARTELLA DI ARTE E POESIA
" Chiazze ma-ree di sogni " 1993
Selezione di opere dipinte con tintura di iodio su cartoncino tratte da " Chiazze ma-ree di sogni " Libro/Cartella contenente testi e illustrazioni di Sergio Carlacchiani. Stampata, in 200 copie numerate e firmate dall'autore.
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Il professor Claudio Nalli, storico dell' arte, nonché bravissimo artista e amico, oggi, 26 Ottobre 2015, mi fa scoprire l'esistenza di quest' opera famosa di Francis Picabia... | |||||||||||||||||||
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Via Dante abbigliamento e Artescritture di Sergio Carlacchiani 2001
https://youtu.be/orYOzegIwPI1 |
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ArtescrittureModa Architetto Luigi Massoni, opera del pittor |
ArtescrittureModa Articolo (2002) |
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ArtescrittureModa Foto1 |
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ArtescrittureModaCartolina Foto3 |
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ArtescrittureModaCartolina Foto8 |
Carlacchiani.Futurista.Moda |
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