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Visualizzazione dei post da maggio, 2018
La foto che mi ritrae è opera di Gianfranco Mancini LA MIA IRRISORIA ATTREZZATURA Scrivo facile per comprendere ed essere meglio compreso non voglio essere frainteso non voglio applausi o denaro quello che desidero solamente è di essere utile prezioso raro con poesia recitazione pittura arti che donano bellezza e pensiero fornire a questa vita d'ognuno dura con la mia irrisoria attrezzatura qualche sollievo vero. Sergio Carlacchiani LA MIA IRRISORIA ATTREZZATURA - Testo e voce di Sergio Carlacchiani
Raramente, forse come in questo caso,  l'allievo ( Karl Esse) supera il maestro ( Toni Servillo), vale la pena di congratularsi con se stessi,  per il buon lavoro svolto, buon ascolto... Karl Esse legge: Louis Jouvet (Medellin (Colombia) – ore tre del mattino – Aprile 1943)
La foto che mi ritrae è opera di Gianfranco Mancini UN ATTORE IN VOCE Vorrei essere un attore bravo trattato con rispetto anche se dopo trent'anni poco so di questo mestiere nemmeno la parte ormai uso la voce microfonata gl'occhi di fronte ai riflettori sempre meno parlo d'amore ho un grande cuore tenero e feroce triste allegro ironico so fare di tutto o meglio mi adatto ad ogni spirito alla superficie alla profondità ho sposato la poesia la bella vita in realtà della mia sensibilità faccio teatro o quel che di lui resta difronte il computer di lato alla finestra lo faccio accadere in maniera naturale il gesto non visto accompagna il testo ogni giorno nuovo che conduce alla conoscenza all'esperienza di nuove vite nuove voci da far risuonare con passione studiando andando per verso il flusso delle parole libere e scelte. Sergio Carlacchiani  Un attore in voce - Testo e voce di Sergio Carlacchiani  
  FINALMENTE VECCHIO Non sono in cerca di facili sorrisi non voglio essere obbligato a divertirmi il fine settimana non voglio passeggiare veloce correre o alzare pesi per stare in forma non voglio mangiare solo carne trovare un altro lavoro per acquistare l'auto nuova o la casa al mare amo viaggiare uscire dalla casa fortezza o prigione quando lo decido io quando l'autostrada è semivuota non voglio stressarmi per ammalarmi di cancro o morire di crepacuore non voglio essere schiavo del dolore dell'umore né di nient'altro né di nessuno so che posso continuare a sognare a immaginare una libertà decisa da me con consapevolezza voglio smarrirmi ritrovarmi sopra la terra con leggerezza obbligarmi con soddisfazione se è necessario per avere il piacere di non smettere d'imparare di sentire profondamente il senso dell'amore pregare in purgatorio in ginocchio chiedere scusa mai più quell'inferno non è la stessa cosa non sono in ce
La foto l'ho scattatata dal balcone di casa mia. DAL BALCONE Finalmente mattino il canto degli uccellini danno l'amabile sveglia l'ora esatta per me le 5 il sole bacia i miei occhi la fronte delle case il petto del mare quasi assenza di rumore è ancora presto per chi ha fatto tardi non per il gallo che fa il suo lavoro anche di sabato qua e là senza meta senza precisa direzione ecco le prime rondini rondoni balestrucci che fanno primavera qualcuno a cui piace predire afferma che rischiano sciaguratamente di scomparire il cielo e la campagna senza il loro svolazzare non sarebbero più così lieti ben disposti al giorno la prima frescura appena aperta la finestra s'è fatta sentire sulle guance presto lascerà il posto al caldo che dicono ci sarà anche domani rimani ancora serenità quando come ora in questa breve apparenza si sostanzia la felicità perché il cuore mio trema teme di ricoscerla? Stringerla a sé?.   Sergio Carlacchiani DAL BALCONE - Testo e v
La foto è opera di Gianfranco Mancini QUESTO SONO La mia vita di certo non è stata una passeggiata ho disdegnato sin da bambino la gita ho sempre preferito volare con il pensiero mi son stupito quando dall'alto son caduto mi son rialzato impolverato ho capito ho scrollato di dosso ogni particella di perché aiutato dalla pioggia e dal vento ogni sentimento d'umiltà ho cercato di farlo mio sa solo Dio se in realtà la mia anima gl'ho affidato ancora corro a perdifiato incontro la vita perché so che è un inestimabile dono sempre mi ricordo di chiedere perdono a tutto ciò che la mia insesibilità lede ho fede nell'amore il vero re in terra amo la semplicità la lealtà la pace detesto l'odio l'egoismo la guerra. Sergio Carlacchiani   QUESTO SONO - Testo e voce di Sergio Carlacchiani
   La foto è opera di Gianfranco Mancini APPUNTAMENTO CON IL NULLA Non vado mai all'incontro disattendo sempre con gioia il nulla se ne dispiace anzi s'incazza per dirla tutta ma perché insistere dico io nutriti delle tue facili vittorie non sai che sono un ostinato? Non sai che frequento solo taciturne solitudini? Karl Esse APPUNTAMENTO CON IL NULLA - Testo e voce di Karl Esse
ARTISTA DIVINO Post resurrezione essendo miracolo vivente la mia manifestazione tra la gente dovrebbe essere quella di stupire... Sergio Carlacchiani   La foto è opera di Gianfranco Mancini
La commovente lettera d'addio di Giacomo Leopardi al fratello Carlo.  Chiedo scusa se durante la lettura ci sono state delle piccole indecisioni ma le lacrime m'impedivano di leggere... G.Leopardi - A mio fratello Carlo (Recanati luglio 1819)Voce di Sergio Carlacchiani
La commovente lettera d'addio di Giacomo Leopardi al fratello Carlo.  Chiedo scusa se durante la lettura ci sono state delle piccole indecisioni ma le lacrime m'impedivano di leggere... Giacomo Leopardi - A mio fratello Carlo (Recanati luglio 1819)Voce di Sergio Carlacchiani  
    Sono tutto "esaurito" sono un teatro che vi ha accolto anche senza biglietto... Sergio Carlacchiani   La foto è opera di Gianfranco Mancini Sono tutto "esaurito" - Testo e voce di Sergio Carlacchiani
LA MIA VITA NON É MIA La mia vita non è mia ora che lo so non chiedo altro che di viverla intensamente anche quando riposo con la mente alla prima fermata del treno salgo sul primo battello sull'aereo in partenza e volo nel cielo della memoria rivivo una storia come nuova chissà quale incarnazione sono se sono stato o sarò mai un poeta un pittore un attore e forse un uomo a volte credo di essere figlio d'un Dio a volte solo dell'io vivo all'inferno a volte in un eterno purgatorio a sognare giorno e notte un paradiso che non c'è a volte a chiedermi perché sono al mondo qual'è il senso del mio essere su questa terra so comunque d'essere vivo dentro una guerra nelle illusioni che fioriscono ogni giorno e che il tempo puntualmente incenerisce la vita però continuamente dona perdona guarisce intenerisce il cuore l'amore lo dilata lo riempie di potenza e fragilità la straordinaria varietà dell'esistenza fa scorrere il t
Mia mamma Alda Merini    Mi presento … Sono Barbara, una delle quattro figlie della poetessa Alda Merini Voglio raccontarvi la sua storia, non la storia della famosa Poetessa, che tutti voi già conoscerete, ma la storia di una madre, una madre un pò particolare. Le altre figlie di ALDA MERINI sono, Emanuela, Flavia, e Simonetta. Il mio papà si chiamava Ettore, faceva il "prestinaio" e amava la sua "signora": mamma andava orgogliosa di quel suo marito, dal volto austero e dalla figura senza pari bella. "Le madri non cercano il paradiso, il paradiso io l'ho conosciuto il giorno che ti ho concepito". Così scriveva la mia mamma nella poesia omonima: avevamo un legame viscerale e la sua essenza di donna coincideva con la maternità. Come tutti i grandi amori, c'erano fra noi anche gli scontri. Ho capito quanto avessi bisogno di lei, proprio quando lei aveva bisogno di me, quando potevo carezzarle il corpo, aiuta
  SCAVO SENZA SOSTA Nell' abisso la miniera dove passo gran parte del mio tempo scavo senza sosta in cerca di puntini di luce quei diamanti che indosso quando torno in superficie. Sergio Carlacchiani SCAVO SENZA SOSTA - Testo e voce di Sergio Carlacchiani
NON SONO PADRONE Non sono mai stato padrone di me stesso né tantomeno di mia moglie di mio figlio di mia madre di mio padre di mia sorella non lo sono del mio amore non lo sono stato del dolore di quella lontana gioia che mi sorrideva della noia che mi chiudeva la gola non sono mai stato padrone della parola che sfugge ma consola non lo sarò mai degli animali dei loro splendidi cuori delle piante dei fiori non lo sarò dell'aria nemmeno d'uno starnuto forse dopo la vita sarò padrone del nulla un istante prima della morte quando aprendomi le porte mi darà il benvenuto. Sergio Carlacchiani NON SONO PADRONE - Testo e voce di Sergio Carlacchiani
           La foto è opera di Gianfranco Mancini GLI ANNI SOLARI Sono invecchiato lo so non mi volete come sono? Non voglio farci niente non tradirò mai le mie rughe il tempo trascorso a sbagliare a solcare la mia faccia che tante lacrime ha accolto ha sorriso forse troppo poco? Ha conservato così i suoi muscoli per tenderli ai gridi feroci contro un'esistenza a volte ingrata non mi rifarò la faccia non metterò più maschere prima d'uscire di casa per paura della della gente porterò in giro con dignità questa cadente faccia consapevole di essere niente più che fedele specchio degli anni ah gli anni che fanno danni! Ma no... son più solari con loro son cresciuto con loro in pace morirò. Sergio Carlacchiani  GLI ANNI SOLARI - Testo e voce di Sergio Carlacchiani