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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017
        Maria Grazia Calandrone - Arietta dei bambini - Interprete: Sergio Carlacchiani
KOSTIS PALAMAS " Tutto se ne va. Tutto mi lascia! " Interprete: Sergio Carlacchiani
       Carl Sagan - Riflessioni su un granello di polvere - Interprete: Sergio Carlacchiani
Non chiedete a me chi sono io guardate i miei dipinti leggete i mei scritti le mie poesiuole ascoltate il rumore il graffio la carezza della mia voce che declAma che suona sentite con quale gioia e dolore il mio cuore dona... Carlacchiani Sergio, Karl Esse, Sergio Pitti. La foto che ritrae l'artista è opera di Gianfranco Mancini    
Con la morte si vive dall'inizio alla fine... Karl Esse Il dipinto è opera di Karl Esse  
"Eravamo all' Hotel Rigopiano, siamo...” Testo e voce: Sergio Carlacchiani. Musica: Alessandro Cavallucci  ERAVAMO ALL ‘ HOTEL RIGOPIANO, SIAMO … Con la speranza di ritrovare la vita  restammo sotto le macerie lì per sempre morti per schiacciamento ipotermia asfissia  la nostra anima volata via sempre su di voi cari veglierà eravamo all’ Hotel Rigopiano siamo … MARINA SERRAIOCCO DOMENICO DI MICHELANGELO CECILIA MARTELLA VALENTINA CICIONI TOBIA FORESTA BIANCA LUDICONE LUCIANO CAPORALE  SILVANA ANGELUCCI  MARCO TANDA  JESSICA TINÀRI  ALESSANDRO RICCETTI  GABRIELE D'ANGELO ALESSANDRO GIANCATERINO ROBERTO DEL ROSSO  LINDA SALZETTA  NADIA ACCONCIAMESSA SEBASTIANO DI CARLO BARBARA NOBILIO PIÈTRO DI PIÈTRO  SARA ANGELOZZI, MARINELLA COLANGELI PAOLA TOMASSINI MARCO VAGNARELLI ILARIA DI BIASE LUANA
Buona giornata a tutti con un dipinto di Sergio Pitti,  risalente all' anno 1998.  
Karl Esse “ Requiescat in pace “ Interprete: Sergio Carlacchiani
Buongiorno Buongiorno a chi? A lei! Lei non sa chi sono io No Come non sa chi sono io! No, non lo so!!! Infatti... Buongiorno Buongiorno. KARL ESSE attore, doppiatore, poeta, pittore, performer...  
Canzonetta dell'inappartenenza Io non sono più noi Dalle macerie del mio avamposto in rovina M'affaccio ogni mattina e vi guardo Temo il peggio per voi ... Sergio Carlacchiani   http://sergio-carlacchiani.blogspot.com La foto è opera di Gianfranco Mancini  
    Woody Allen“ Se non si vuol soffrire, non si deve amare... ” Interprete: Sergio Carlacchiani
Sergio Carlacchiani al caffè di Luciana   https://vimeo.com/205076431#t=0 Sergio Carlacchiani ( Karl Esse, Sergio Pitti): ARTE Sergio Carlacchiani si dipinge in un autoritratto di parole, un'efficace sintesi densa di passione. Un passaggio di emozioni che il lettore raccoglie, entrando in un mondo di percezioni raffinate, espresse con personalità poliedrica. L’universo d’arte che abbraccia Sergio sembra quasi voglia proteggerlo da uno spazio ed un luogo che si sciolgono in quel suo “sentire” sottile e doloroso, così vicino a quello leopardiano. BIOGRAFIA Da ragazzino ho studiato poco da adolescente non ho avuto la possibilità prima la povertà e il disagio poi la voglia di riscatto ho fatto di tutto ho dipinto scritto declAmato poesia arte e cultura ho sempre inseguito ho avuto vita strana dura nell' insième le tante disavventure sono state anch’ esse parte della mia università da giovane vecchio mi ritrovo appena alfabeta
Ieri notte mi è apparsa Silvia in sogno... Sinceramente crede di non averla mai declAmata così... Giacomo Leopardi - A Silvia - Interpreta: Sergio Carlacchiani
A. Baricco, da “La Sposa giovane”- Voce: Sergio Carlacchiani
Buon compleanno Faber, con questa tua canzone che per me è poesia da declAmare. 
" GIULLARE "   Grafica di Sergio Pitti risalente ai primi anni 80  
Cerco ciò che non c'è oltre te ... Karl Esse Gianfranco Mancini ritrae Karl Esse , pensoso, al porto di Civitanova Marche.  
Il dipinto del giorno di Karl Esse " Fiori di cuori " . Anno 2003 Ritoccato al computer , 2017.  
La mia poesia non è scrittura non è bella o brutta è quella che è sono io è in me. Kar Esse Karl Esse, nell' intensa foto di Gianfranco Mancini.  
P. Sorrentino, “The Young Pope - Dio onnipotente, ora che... " - Interprete: Sergio Carlacchiani
A. Baricco, “Novecento - Io, che non ero stato capace… ” Interprete: Sergio Carlacchiani   
DESCRIZIONE DELLA MIA MORTE (Giovanni Giudici) Interprete: Sergio Carlacchiani
Antonia Pozzi, una grande anima, poetessa, scrittrice fotografa. Nacque il 13 febbraio 1912, Milano. Si tolse la vita il 3 dicembre 1938, aveva appena 26 anni. Un suicidio annunciato... Antonia Pozzi " Bellezza " Interprete : Sergio Carlacchiani                                              Antonia Pozzi un suicidio annunciato Milano Quando Antonia Pozzi arrivò, la mattina del 2 dicembre 1938, la neve aveva rivestito di bianco la campagna intorno all' abbazia di Chiaravalle. Lasciò la bicicletta e si sedette a pochi metri da una roggia, come in Lombardia chiamano i piccoli corsi d' acqua che traversano i campi. Aveva con sé un barattolo di pasticche. Le ingoiò con una sola sorsata d' acqua e poi si sdraiò sulla neve, dove la trovarono ancora viva. Morì poche ore dopo. "Polmonite", fece sapere il padre, un avvocato milanese possessivo ed ambizioso, sposato ad una nobile discendente di Tommaso Grossi, sacerdote di un rito mondano che
Antonia Pozzi “ PREGHIERA “ Voce di Karl Esse L’INTERMINABILE ADOLESCENZA POETICA DI ANTONIA POZZI  Yuleisy Cruz Lezcano Sono insieme a lei, mentre leggo sdraiata sul prato le sue parole, sembra che fra le sue poesie di paesaggio s’intercali la sua anima, che io sento vicina. Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938)  per tutta la vita cavalcò la tigre della sofferenza interiore e a 26 anni finì la sua corsa. Uno sguardo di luce il suo, è un po’ come guardare il sole, si diventa ciechi. La breve vita è stata segnata dal destino di scrivere che per lei era descrivere e conoscere. Nessuna poesia è stata forse consolatoria, ma il processo creativo, nel suo caso, ha suturato in qualche modo le lesioni che il mondo le aveva procurato e le sue perdite. Nel suo mondo il lettore percepisce una stupenda tenerezza, un’attesa infantile, quasi tremore di primavera per la speranza di vivere appieno un amore. La produzione poetica re
Pier Paolo Pasolini - La dissociazione del sottoproletario meridionale e l'omologazione televisiva   Due pensieri di Pasolini letti da Toni Servillo tratti dal film "La voce di Pasolini". Pensieri profondi riguardanti la finta società del benessere italiana degli anni 60-70, limitata a Torino e Milano... e un altro pensiero riguardante la ferocia della Televisione come mezzo di controllo e omologazione.
Questa mattina mi sono imbattutto in una bella canzone, con un bel testo e allora... Fiorella Mannoia - Che sia benedetta - Voce recitante: Sergio Carlacchiani
Amelia Rosselli ” Ossigeno nelle mie tende, sei tu…” Voce: Sergio Carlacchiani Un articolo di Lello Voce Amelia Rosselli, rivoluzionaria della poesia L’Unità, 2006 «L’inferno, tessuto da mani perfette»: è un verso tratto da Sleep , la sua raccolta forse più nota, ed è anche una sorta di riassunto della vita, della lingua, della poesia di Amelia Rosselli, di cui ricorre il decennale dalla tragica morte. Figlia di Carlo Rosselli, esule antifascista assassinato a Parigi insieme al fratello, è stata una delle voci più originali, profonde ed innovative dell’ultimo scorcio del secolo scorso. Nomade dall’Italia a Parigi e poi in Inghilterra e negli Stati Uniti, ha fatto del suo varcare, violare, intrecciare confini un linguaggio poetico particolarissimo, materiato da un italiano assolutamente ‘artificiale’ in cui convergevano prestiti e calchi anglofoni e francofoni che si fondono con ‘naturale’ maestria ad invenzioni spericolate, che spesso si presentano, afasica
   Amelia Rosselli, A P. P. Pasolini, da Appunti sparsi e persi - Voce: Sergio Carlacchiani
Dedicata alla mia cara amica Maria Carla Romiti, da cui ho appreso molto. " ... cercare e saper riconoscere, chi e cosa, in mezzo all'inferno,  non è inferno, e dargli spazio, e farlo durare." Da Le città invisibili (Italo Calvino) Da Le città invisibili (I.Calvino)" Tu che esplori intorno e vedi..." Voce: Sergio Carlacchiani 
In memoria di Sylvia Plath che si uccise nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 1963, poetessa tanto amata da un 'altra grande poetessa, Amelia Rosselli che si suicidò lo stesso giorno, 33 anni dopo. Lettera d'amore Non è facile dire il cambiamento che operasti. Se adesso sono viva, allora ero morta anche se, come una pietra, non me ne curavo e me ne stavo dov'ero per abitudine. Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no- e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio, di comprendere l'azzurro, o le stelle. Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente mascherato da sasso nero tra i sassi neri nel bianco iato dell'inverno- come i miei vicini, senza trarre alcun piacere dai milioni di guance perfettamente cesellate che si posavano a ogni istante per sciogliere la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime, angeli piangenti su nature spente, Ma non mi convincevan
                                       Dipinto di Karl Esse, dedicato ad Amalia Rosselli
Amelia Rosselli Hai gettato via dal V° piano una volta per tutte sfiorati dall' ultima carezza dei rami stecchiti dell'inverno a due passi da quella piazza di Roma che tanto amo come la tua poesia quella morte che avevi addosso con lei tutto ciò che incombeva su te e sul mondo incosciente quel tuo volto che denunciava la tua solitudine sotterranea antica come catacomba nella quale cercavi di confinare l'immane dolore per i tuoi cari accoltellati a Parigi la schizofrenia paranoide tutti gli inutili elettroshock la batosta nell'anima al poeta contadino che rosicchiava il tuo cervello come insanabile rimorso e tutto il resto anche i sorrisi la bellezza il fascino la poesia che forse non viveva più ... Hai scelto per porre fine ai tormenti lo stesso giorno quello in cui t'uscì forse l'ultima lacrima lo stesso giorno per consegnarti all'abbraccio di chi dal 1963 ti attendeva. Kar Esse Tutto il mondo è vedovo