Molti attori che s'avventurano a leggere a voce alta Giacomo, soprattutto quelli che presumono di saperlo porgere perché la televisone e il cinema gli hanno messo su un piatto d'argento una frettolosa fama, dovrebbero tenere bene a mente ...
"Leopardi romanticamente pensava e dichiarava, non a torto, che la dissezione di un testo poetico distrugge la bellezza e la poesia, le quali chiedono di essere sentite e godute, non analizzate. In questo modo egli ha sconfessato in anticipo lo sterminato esercito dei laboriosi commentatori della sua, e di ogni, poesia. [...] Lo studio è uno strumento che dobbiamo abbandonare dopo che ce ne siamo serviti: solo in questo modo annulliamo il determinato nell'indeterminato, secondo l'intenzione profonda dell'idillio; solo in questo modo possiamo ricostituire l'integrità dell'emozione poetica, praticando 'momentaneamente quella volontaria sospensione dell'incredulità che costituisce' secondo Coleridge, 'la fede poetica'."
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