Passa ai contenuti principali
La foto che mi ritrae è opera di Gianfranco Mancini

UN ATTORE IN VOCE

Vorrei essere un attore bravo
trattato con rispetto
anche se dopo trent'anni
poco so di questo mestiere
nemmeno la parte ormai
uso la voce microfonata
gl'occhi di fronte ai riflettori
sempre meno parlo d'amore
ho un grande cuore
tenero e feroce
triste allegro ironico
so fare di tutto
o meglio mi adatto
ad ogni spirito
alla superficie
alla profondità
ho sposato la poesia
la bella vita in realtà
della mia sensibilità
faccio teatro o quel
che di lui resta
difronte il computer
di lato alla finestra
lo faccio accadere
in maniera naturale
il gesto non visto
accompagna il testo
ogni giorno nuovo
che conduce alla conoscenza
all'esperienza di nuove vite
nuove voci da far risuonare
con passione studiando
andando per verso
il flusso delle parole
libere e scelte.

Sergio Carlacchiani 

Un attore in voce - Testo e voce di Sergio Carlacchiani

 


Commenti

Post popolari in questo blog

ANIME MORTE Oggi in prossimità di noi anime morte nel labirinto di pensieri. Un filo esile è l'inevitabile che ci spezzerà. Sul muro i segni della caduta prima di scomparire scenderemo per molto tempo ancora nel buio. Ci perderemo con gli occhi insanguinati di pianto. Nicola Vacca (In copertina: Sergio Carlacchiani - Incontro) Nicola Vacca " Anime morte " Voce di Sergio Carlacchiani
Sorrisi e addii È ARRIVATO PADRE IL MOMENTO È arrivato padre il momento dell'Apocalisse tuo lo sveli scoprendo continuamente il corpo scheletrico pieno di fili presto accadrà l'inevitabile che s'annuncia con molte sofferenze un'opera drammatica di simboli di risibili sorrisi pianti e lamenti sonno continuamente interrotto dagli occhi sbarrati per la paura d'essere morto per sempre e trovarti senza parole davanti a quel Dio che mai hai voluto conoscere pregare e ascoltare sarai pronto a leggere questo tempo vicino? A mettere in pratica prima del trasloco definitivo davanti al Suo trono l'umile e muto pentimento? Spero ti dica di non stancarti più perché molto hai sopportato e lottato contro ogni male anche quello più temibile dell'inferno infuocato che sei stato bravo a ravvederti ritrovarti suo unico figlio ti dirà di non temere perché anche Lui era morto ma ora vive per sempre sopra ogni ombra dove non c'è morte i
Oggi ho conosciuto di persona questo giovane, nonché interessantissimo poeta, quì sotto in suo articolo sulla poesia ...  Matteo Marchesini: Quel che resta della poesia. La poesia del corpo. La pseudopoesia. La mutazione genetica dei poeti italiani. La “poeticità privatistica” e l’autoreferenzialità gergale. La pratica dell’emulazione: Amelia Rosselli e Giovanni Pascoli. La parodia involontaria della poesia. La pseudolirica dei poeti tardo-lombardi  Anita Ekberg La Grande Bellezza della Poesia C’è un racconto di Martin Amis in cui si immagina che le sorti degli sceneggiatori e dei poeti siano esattamente rovesciate rispetto a quelle reali . Gli sceneggiatori si muovono in un malsano sottosuolo letterario, arrabattandosi tra reading, riviste semiclandestine e opere pubblicate alla macchia. I poeti, invece, lanciano le loro composizioni come fossero film. Contesi da grandi produttori, guadagnano cifre enormi tra “diritti secondari” e “royalties sui sequel”.