Passa ai contenuti principali

Canzonetta di fuga ...

Salito sulla prima barca
Volevo scappare
Mi sono ritrovato
Presto a navigare
Su quello che rimaneva
Dopo la prima e l' ultima tempesta...
Sopra questi rottami
Antichi fasti della festa
Consumo una solitudine forzata
Questa vita che mi rimane
Distante dalle altre
Vicina al cuore
All'amore infinito
Accorato ...
Spinto da un soffio di vento
Viaggio lento verso la sera
Verso un senso di pace
Che non c'è ...
Tormento di luce nera
Che trafigge
Infrange
Come ogni grido
Ogni tonfo che mi circonda...
Sprofonda fissa la mente
Non sente
Si nasconde
S'inabissa
La carne dilaniata
Sparisce inghiottita
Persino l'anima ...


Sergio Carlacchiani

La foto è opera di Gianfranco Mancini
http://sergio-carlacchiani.blogspot.com



Commenti

Post popolari in questo blog

ANIME MORTE Oggi in prossimità di noi anime morte nel labirinto di pensieri. Un filo esile è l'inevitabile che ci spezzerà. Sul muro i segni della caduta prima di scomparire scenderemo per molto tempo ancora nel buio. Ci perderemo con gli occhi insanguinati di pianto. Nicola Vacca (In copertina: Sergio Carlacchiani - Incontro) Nicola Vacca " Anime morte " Voce di Sergio Carlacchiani
    Alda Merini  - UNA VOLTA SOGNAI  - Voce: Karl Esse                     Alda Merini   - UNA VOLTA SOGNAI Una volta sognai di essere una tartaruga gigante con scheletro d'avorio che trascinava bimbi e piccini e alghe e rifiuti e fiori e tutti si aggrappavano a me, sulla mia scorza dura. Ero una tartaruga che barcollava sotto il peso dell'amore molto lenta a capire e svelta a benedire. Così, figli miei, una volta vi hanno buttato nell'acqua e voi vi siete aggrappati al mio guscio e io vi ho portati in salvo perché questa testuggine marina è la terra che vi salva dalla morte dell'acqua.     Alda Merini  scrisse questa stupenda poesia alla vigilia dell'inaugurazione il 26 giugno 2008 della Porta d'Europa a Lampedusa e fu letta durante la cerimonia... La "Port...
Oggi ho conosciuto di persona questo giovane, nonché interessantissimo poeta, quì sotto in suo articolo sulla poesia ...  Matteo Marchesini: Quel che resta della poesia. La poesia del corpo. La pseudopoesia. La mutazione genetica dei poeti italiani. La “poeticità privatistica” e l’autoreferenzialità gergale. La pratica dell’emulazione: Amelia Rosselli e Giovanni Pascoli. La parodia involontaria della poesia. La pseudolirica dei poeti tardo-lombardi  Anita Ekberg La Grande Bellezza della Poesia C’è un racconto di Martin Amis in cui si immagina che le sorti degli sceneggiatori e dei poeti siano esattamente rovesciate rispetto a quelle reali . Gli sceneggiatori si muovono in un malsano sottosuolo letterario, arrabattandosi tra reading, riviste semiclandestine e opere pubblicate alla macchia. I poeti, invece, lanciano le loro composizioni come fossero film. Contesi da grandi produttori, guadagnano cifre enormi tra “diritti secondari” e “royalties...