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UN RICORDO INTIMO DI ENRICO NASCIMBENI


La prima volta che ci siamo sentiti per telefono, era notte tarda, avevi appena ascoltato alcuni tuoi testi interpretati da me, mi dicesti che eri talmente emozionato che volevi subito parlarmi, ascoltare la mia voce dal vivo: " Ciao Sergio mi dai il tuo cell per favore? " Ho subito compreso che dall'altra parte del telefono avrei trovato, non una cantautore, poeta e giornalista famoso ma soprattutto un folle speciale ... Quando capitano queste rare occasioni so che bisogna subito allontanare la diffidenza e la paura e spalancare immediatamente anima e cuore... fu subito amore già dalle prime parole piene di dolcezza, stima , rispetto, consapevolezza e poi la tua infinita generosità. Mi chiedesti subito di prometterti la disponibilità per costruire insieme uno spettacolo e andare in tour, tutto ciò soltanto dopo un'ora che avevamo parlato di noi con una profondità senza uguali... Non volevamo mai salutarci, ti raccontai che avevo avuto la stessa senzazione che avevo quando stavo ore e ore al telefono con la mia cara Alda Merini. Tra folli, poi del 59, ci si intende subito, anche di più, il nostro è un altro mondo, fatto di sbagli, estremo, libero, dove abbonda l'amore, i ricordi del cuore tormentano, il vino, le sigarette, le perdizioni, le disperazioni, le donne, le amicizie vere e false, mancano le censure, le dittature, tutto per noi è stato sempre possibile, un mare d' inferno, un destino caotico, l'abbandono, lo sconforto, il torto, il cielo, persino la resurrezione...
L'unica cosa che forse non avresti voluto perdonarmi, anche se sino agli ultimi giorni ci siamo " sentiti " e voluti bene, è che alla fine della prima telefonata ti dissi che non mi sentivo all' altezza ( mentendo ) ma poi vista la tua insistenza ti dissi la verità: non avrei accettato la bellissima proposta perché non avevo più voglia di affrontare i riflettori della ribalta, da tempo avevo fatto la mia scelta. Abbracciato a quell'ombra con la quale stavo bene, avevo stabilito con essa un contratto vitale che favoriva la vera poesia che certo sarebbe volata via dalla mia voce se avessi interrotto quella magia... CHE DELUSIONE TI DIEDI!
Sapevamo di essere stati condottieri
impavidi maledetti umili e perfetti eroi
ai quali da sempre è negato altro destino
da quello di morire ai piedi della poesia
personalità forti in vita dalla gente invise
dovevamo continuare a donare e donarci
quella sera non scegliemmo di salutarci
una sola via d'interpretazione ci divise...
Non conosco la vera ragione per la quale ho pubblicamente parlato della nostra breve amicizia, forse l'ho fatto soltanto per amore del tuo essere persona conosciuta, stimata, amata da tanti, intimamente speciale, grande, GRANDE, DAVVERO GRANDE!!!
Chissà dove ci avrebbe condotto quel recital di canzoni e poesia, quale vertice o abisso avremo conquistato e condiviso con chi ci vuole bene...
Approfitto per fare le mie più sentite condoglianze alla tua famiglia, compreso il tuo tanto amato papà con il quale sicuramente progetterai altri futuri, e per salutare le tante persone che ti hanno voluto bene e come me ti amerano forse senza trovarne uniche e specifiche ragioni o magari ricordando anche i tuoi tanti difetti, ma sicuramente lo faranno per sempre, questo è certo!

A te che sempre gentilmente mi ringraziavi, grazie di tutto per sempre a te, caro Enrico.

Sergio Carlacchiani





Sergio Carlacchiani - UN RICORDO INTIMO DI ENRICO NASCIMBENI - Testo e voce di Karl Esse



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